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Sempre più single comprano casa

Aumenta la propensione all'acquisto di casa da parte dei single che risultano molto attivi sul fronte delle compravendite. La tipologia di abitazione più gettonata dai monoreddito è quella del trilocale; nelle grandi città si opta per un bilocale.

Pubblicato il 06/10/2020
Sempre più single comprano casa

Sono tra i più attivi nel settore delle compravendite e degli affitti. I single risultano tra i protagonisti del mercato immobiliare. A rivelarlo è stato l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che ha esaminato gli acquisti e le locazioni realizzate dai single nei primi sei mesi dell’anno mediante le agenzie attive sul territorio nazionale.

Dall’indagine è emerso che il 67,6% dei monoreddito ha comprato casa, mentre il 32,4% ha scelto di affittare un immobile. Confrontando i dati rispetto allo scorso anno viene fuori che i single che hanno deciso di acquistare casa sono aumentati. Si è passati da una percentuale del 62,7% all’attuale 67,6%.

L’analisi di Tecnocasa, che ha tenuto conto di tutte le compravendite effettuate nel primo semestre del 2020 attraverso le agenzie affiliate del Gruppo, ha evidenziato che il 29,5% delle transazioni è stato concluso dai single, ossia persone celibi, nubili, separati, divorziati e vedovi. Numeri in aumento rispetto allo scorso anno, quando la percentuale era pari al 28,5%. Tre anni fa, nel 2017, il dato si attestava al 28,0%.

Nelle grandi città, inoltre, i single che comprano casa rappresentano il 34,3% degli acquirenti rispetto alla media nazionale del 29,5%. I monoreddito risultano, dunque, sempre più attivi sul segmento delle compravendite, grazie anche ai tassi di interesse ai minimi storici per il mutuo. Anche l’emergenza coronavirus non ha frenato il loro desiderio di prendere casa.

Le case più amate dai monoreddito

Il tipo di abitazione più gettonato tra i single è senza alcun dubbio il trilocale. Questa tipologia di casa viene comprata dal 37,3% degli acquirenti monoreddito. Scivola in seconda posizione il bilocale con il 33,2%, mentre in terza posizione ci sono i 4 locali con l’11,4%.

Le soluzioni indipendenti e semindipendenti, le ville, i rustici rappresentano insieme l’11,1% degli acquisti fatti dai single. Bassa anche la percentuale di acquisto dei monolocali (4,1%). C’è da dire, però, che nelle grandi città la tipologia di casa più acquistata dai single è quella dei bilocali (42,7%), mentre a seguire ci sono i trilocali (33,6%).

Anche tra le coppie, sia con figli che non, il trilocale è il tipo di casa più acquistato. A seguire ci sono poi le soluzioni indipendenti o semindipendenti e gli appartamenti con 4 locali.

L’identikit degli acquirenti single

I single, che hanno comprato casa in Italia mediante le agenzie del Gruppo Tecnocasa e che hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, rappresentano il 34,9% degli acquirenti. A seguire ci sono coloro che hanno tra i 35 e i 44 anni (22,4%). I single che hanno tra i 45 e i 54 anni e hanno comprato casa rappresentano il 20%. Più aumenta l’età e più diminuisce la percentuale.

I single che hanno tra i 55 e i 64 anni hanno acquistato un immobile nel 13,1% dei casi. Chi è single e ha oltre 65 anni ha comprato un appartamento nel 9,6% dei casi. Dallo studio emerge che l’83% delle compravendite riguarda la casa principale. I single comprano un appartamento per investimento solo per il 14,1% dei casi e una casa vacanza nel 2,9% dei casi.

Gli acquisti per investimento sono calati rispetto allo scorso anno: la percentuale è passata dal 15,7% al 14,1%. Un dato che non coinvolge soltanto i monoreddito, ma anche le famiglie italiane: la diminuzione degli acquisti per investimento è sicuramente da ricondurre all’emergenza sanitaria da coronavirus.

Single e locazioni

Se da un lato abbiamo visto che i single sono molto attivi sul fronte delle compravendite, non possiamo dire il contrario nemmeno per il segmento delle locazioni. I single che hanno preso casa in affitto per scelta abitativa rappresentano il 67,9%; il 28,4% ha optato per la locazione per motivi di lavoro e il 3,7% per motivi di studio. A presentare il segno meno, rispetto al 2019, sono senza alcun dubbio gli affitti conclusi da lavoratori e studenti.

Per i lavoratori fuori sede si è passati, infatti, nel giro di un anno dal 33,8% al 28,4% e per gli studenti dal 4,8% al 3,7%. Un dato che ancora una volta sottolinea gli effetti della pandemia sul mercato immobiliare: durante il lockdown abbiamo assistito alla chiusura delle università e all’adozione dello smart working.

A cura di: Tiziana Casciaro

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