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Il piano di ammortamento

Il piano di ammortamento è il piano di rimborso del finanziamento che ne definisce la durata e determina l'entità della rata. Conoscere le varie tipologie e le caratteristiche aiuta a comprenderne meglio la struttura e a selezionare il piano più adatto a sè.

giovane coppia sorridente legge contratto seduta a una scrivania
Cos'è il piano di ammortamento

Il piano di ammortamento costituisce la modalità con cui il mutuatario restituisce, nel tempo, il capitale che gli è stato prestato sotto forma di mutuo. Si comprende facilmente quanto la durata del periodo di restituzione, abbinata all’entità delle rate e a specifiche caratteristiche delle condizioni di restituzione (es. costanza delle rate o variabilità nel tempo del loro importo), possano costituire elementi del piano di ammortamento estremamente significativi nella scelta del mutuo ideale.

Le informazioni contenute in questa sezione mirano a illustrare le varie tipologie di piano di ammortamento e le logiche che caratterizzano il calcolo delle rate, la formazione di interessi e ciò che avviene nei casi in cui si riesca a versare anticipatamente il capitale dovuto sia in parte che totalmente. Anche in questo caso potrai fare tu stesso ulteriori calcoli e simulazioni.

Rate e durata del mutuo

La restituzione del mutuo avviene attraverso il pagamento di rate che nel loro insieme consentono di restituire l’intero capitale avuto in prestito. Il numero delle rate dipende dalla periodicità delle stesse, dall’ammontare dell’importo mutuato e dalle disponibilità economiche del mutuatario, secondo semplici regole che legano un aspetto all’altro:

  • Periodicità: questa è generalmente mensile per cui il mutuatario va in contro al pagamento di dodici rate annuali. Non c’è una regola che impone la periodicità mensile per cui si potranno avere rate semestrali (2 all’anno) o altre casistiche la cui adozione da parte degli istituti di credito è decisamente remota, ma non da escludere. Ad ogni rata corrisponde la restituzione di una porzione di capitale per cui minore è la periodicità e maggiore sarà l’importo di ogni rata.
  • Importo mutuato: è indubbio che maggiore è l’ammontare del mutuo e maggiore è lo sforzo in termini di tempo e/o capitale restituito per singola rata, cui il mutuatario dovrà far fronte.
  • Disponibilità economiche: il mutuatario che gode di buone risorse economiche può affrontare meglio un mutuo, potendo spesso optare per una durata del piano di ammortamento limitata in proporzione all’importo finanziato (ad esempio 15, 20 anni) a fronte di rate più elevate. Viceversa laddove le risorse disponibili dovessero essere limitate, dunque con redditi medio-bassi, l’ottenimento di un mutuo comporta quasi sicuramente il dover optare per un piano di ammortamento lungo (di ad esempio 25, 30 anni), in modo da mantenere basso e sostenibile l’importo delle rate.

I tre aspetti indicati, combinati al meglio, contribuiscono a determinare la durata del piano di ammortamento e con esso il numero delle rate che il mutuatario dovrà onorare negli anni prima di poter considerare estinto il proprio debito.

Mediante le rate il mutuatario restituisce il capitale finanziato e al contempo paga gli interessi che maturano sul capitale residuo. Ad ogni rata, normalmente a cadenza mensile, sono quindi associate:

  • una quota capitale: rappresentativa della porzione di capitale che viene restituita;
  • una quota interessi: rappresentativa degli interessi associati al capitale residuo da restituire.

Gli interessi costituiscono un’obbligazione accessoria a quella concernente la restituzione del capitale per cui essi maturano finché c’è del capitale che deve essere ancora restituito. Gli stessi interessi sono calcolati sul debito residuo per cui, essendo questo inizialmente elevato e poi progressivamente minore, man mano che il capitale viene restituito, il loro ammontare, rata per rata, diminuisce. Il piano di ammortamento ha quindi lo scopo di riassumere:

  • tempistiche di restituzione: ogni rata è indicata in funzione della scadenza entro cui va pagata;
  • somme in gioco: per ogni rata è indicato il valore della stessa, la quota capitale e la quota interessi;
  • capitale residuo: il capitale che il mutuatario deve ancora restituire a seguito del pagamento di ogni rata.
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Tipologie di piano di ammortamento

Gli istituti bancari abbinano ai propri prodotti di mutuo piani di ammortamento differenti in base alle aspettative dei clienti, nell’intento di soddisfare specifiche esigenze. Tra le necessità più impellenti per il mutuatario vi è solitamente il poter restituire il capitale con rate di importo fisso, in modo da non dovere fronteggiare variazioni al rialzo delle rate che potrebbero non sposarsi perfettamente con il livello di reddito mensile. Altre esigenze riguardano la possibilità di incidere sulla struttura delle rate anche dopo l’avvio del piano di ammortamento, modificando per esempio la tipologia di tasso di interesse da variabile a fisso o viceversa.

Sulla base di queste istanze da parte degli aspiranti mutuatari e in funzione dell’esigenza degli istituti bancari di proporre prodotti di mutui il più possibile vicini alle aspettative, si sono nel tempo affermate le seguenti tipologie di piano di ammortamento:

  • ammortamento alla francese: costituisce la soluzione più applicata nei mutui a tasso fisso. Il piano di ammortamento alla francese prevede, infatti, rate fisse per l’intera durata del mutuo, ottenute facendo in modo che la somma della quota capitale con la quota interessi sia, per ogni rata, sempre uguale. La logica del piano di ammortamento alla francese sfrutta il fatto che al procedere delle rate la quota interessi decresce (in quanto calcolata su un capitale residuo elevato che diminuisce rata per rata) mentre la quota capitale cresce in misura tale da eguagliare la somma necessaria a raggiungere l’importo della rata. Nel piano di ammortamento alla francese la quota interesse decresce fino a risultare irrisoria nell’ultima rata di mutuo, mentre la quota capitale cresce in modo che sommata alla relativa quota interessi permetta di raggiungere l’importo della rata, costante mese dopo mese.
  • con rate variabili: questa soluzione prevede il variare delle rate del mutuo in funzione dell’andamento del tasso di interesse che essendo variabile anch’esso ne determina gli alti e bassi. Va ricordato che la logica di fondo prevede sempre la presenza, per ogni rata, di una quota capitale e di una quota interessi per cui le quote interessi abbinate alle prime rate saranno comunque più elevate rispetto a quelle abbinate alle ultime rate. Queste quote interessi sono tuttavia determinate applicando un tasso variabile per cui l’intera rata risulta di volta in volta differente.
  • con rate variabili con cap: si tratta di un piano di ammortamento le cui rate seguono l’andamento, già descritto, variabile in funzione del variare del tasso di interesse, ma che a differenza del "variabile puro" presentano un tetto (cap) al tasso stesso. Le rate di questo piano di ammortamento saranno quindi soggette a variazione in misura dell’andamento del tasso di interesse, ma con il limite imposto alla quota interessi dovuto al fatto che il tasso applicato non potrà superare il cap. Raggiunta la percentuale pari al cap si applica questo alla determinazione della quota interessi, impedendo in tal modo una crescita esponenziale delle rate nonostante la natura di queste rimanga variabile.
  • con rate costanti e durata variabile: questo piano di ammortamento consente al mutuatario di restituire il mutuo pagando rate di importo fisso nonostante l’adozione del tasso variabile. Le quote interessi, che variano in funzione dell’andamento dei tassi, sono sommate alle quote capitale che variano in modo da garantire mese dopo mese il pagamento di rate di pari importo. Si comprende che in coincidenza di un aumento del tasso di interesse (nel lungo periodo) la restituzione del capitale risulterà ritardata rispetto alla durata contrattuale del mutuo, con conseguente allungamento della durata dello stesso. Viceversa, il diminuire (nel lungo periodo) del tasso di interesse porterà a restituire man mano quote capitale più elevate, con conseguente estinzione del mutuo prima della scadenza contrattualmente definita.
  • con opzione fisso/variabile e viceversa: questo piano di ammortamento presenta la possibilità per il mutuatario, ad intervalli certi (ad esempio ogni 2 anni), di chiedere l’applicazione di un diverso criterio di calcolo degli interessi rispetto al criterio adottato alla stipula. Risulta pertanto che un mutuo a tasso fisso potrà, su semplice richiesta del mutuatario, trasformarsi per un uguale periodo di tempo in mutuo a tasso variabile o viceversa. Il mutuatario potrà comunque, trascorso un uguale periodo, ritornare sulla scelta iniziale o mantenere l’attuale criterio di calcolo. In quest’ultimo caso dovrà semplicemente astenersi dal comunicare alla banca la scelta, ottenendo di conseguenza il mantenimento della condizione maturata.

È bene ricordare che tutti i piani di ammortamento devono riportare chiaramente le date di pagamento delle singole rate e mostrare la composizione delle rate in termini di quote capitale e quote interessi. È inoltre importante che il piano di ammortamento di un mutuo consenta di prender visione, a seguito del pagamento di ogni rata, dell’ammontare del capitale residuo in modo che il mutuatario possa sempre conoscere l’importo ancora dovuto ai fini dell’estinzione del finanziamento.

I consigli di Segugio.it

Valuta sempre la composizione del piano di ammortamento prima di scegliere un mutuo e confrontalo con altri: avrai una valida indicazione di quale potrebbe essere il valore delle rate e l’ammontare complessivo degli interessi passivi.

Ricorda che nel caso di mutui a tasso fisso il valore della rata sarò sempre uguale, mentre con gli altri tassi avrai un margine di incertezza: potrà esserti utile calcola la rata del mutuo con diversi valori di tasso, per renderti conto di quanto potrebbe crescere o diminuire il valore della rata al variare del tasso d’interesse nel tempo. Tieni, infine, presente che il piano di ammortamento iniziale (calcolato dalla banca sulla base del valore del tasso d’interesse in quel momento) determina il valore della quota capitale di ogni singola rata.

Estinzione anticipata del mutuo

Il piano di ammortamento è uno strumento indispensabile nel caso di estinzione anticipata parziale o totale del mutuo. Vediamo dapprima la differenza tra estinzione totale ed estinzione parziale:

  • totale: consiste nella restituzione in un’unica volta dell’intero capitale ancora dovuto, ciò comporta in automatico l’estinzione del mutuo.
  • parziale: consiste nel versare una somma importante, solitamente non inferiore a 1000 euro, in modo da abbattere parte del capitale dovuto. L’estinzione parziale mantiene il mutuo in vita per gli aspetti relativi alla restituzione del capitale in eccedenza rispetto alla somma versata.

Sia in caso di estinzione totale che di estinzione parziale, il mutuatario non deve versare gli interessi che maturerebbero a fronte del capitale restituito preventivamente. Si ha quindi un importante sconto la cui misura è quantificabile direttamente visionando il piano di ammortamento. Per questo motivo un piano di ammortamento completo e di facile lettura può aiutare il titolare di un mutuo a valutare l’opportunità di restituire prima del tempo, in parte o totalmente, il capitale prestatogli.

I consigli di Segugio.it

Rimborsare in tutto o in parte il mutuo prima della scadenza consente di ridurre gli interessi passivi totali che si pagheranno per il mutuo. Se pensi di poter contare su un’importante entrata futura di denaro o se pensi di poter comunque disporre di maggiori possibilità finanziarie in futuro, puoi anche optare per un mutuo a piano di rimborso flessibile.

Ultimo aggiornamento maggio 2022