Imposta sostitutiva
L'imposta sostitutiva viene versata al posto di altre imposte, come ad esempio l'imposta di bollo o di registro. Il suo calcolo avviene in termini percentuali.

L’imposta sostitutiva è un tributo che si paga al posto di altri tributi di differente natura. È obbligatorio corrisponderla sui finanziamenti a lungo termine, di durata superiore ai 18 mesi e contratti in Italia con un istituto bancario o finanziario: in questo caso l’imposta sostitutiva prende il posto dell’imposta di bollo e di registro.
Le tipologie di finanziamento soggette al pagamento dell’imposta sostitutiva sono:
- i mutui chirografari, la cui restituzione si basa su garanzie personali, proprie o di terzi, e non su garanzie ipotecarie;
- i mutui ipotecari, garantiti da ipoteca sugli immobili;
- le aperture di credito.
In ogni caso, l’imposta sostitutiva viene versata in sostituzione di una serie di altre imposte:
- imposta ipotecaria;
- imposta di registro;
- imposta di bollo;
- imposta catastale;
- tasse sulle concessioni governative.
Il calcolo dell’imposta sostitutiva viene fatto in termini percentuali, ad esempio sui mutui sarà lo 0,25% qualora il finanziamento fosse finalizzato all’acquisto di una prima casa, di un ufficio, un deposito o un magazzino. Sale al 2% quando si finanzia l’acquisto o la ristrutturazione di una seconda casa.
Il pagamento, a carico di chi riceve il finanziamento, avviene tramite F24, indicando il codice tributo di riferimento. Sarà la banca a versarla all’erario per conto del cliente, scalando poi l’importo dal finanziamento erogato.
Ultimo aggiornamento giugno 2022