Sconto Imu per chi paga da conto corrente

Un taglio, fino al 20 per cento, sull’Imu per chi decide di optare per la domiciliazione bancaria come modalità di pagamento. È questa l’ultima novità introdotta nel decreto Rilancio e che ha ricevuto il via libera in commissione Bilancio alla Camera. I sindaci possono, infatti, introdurre un premio a chi paga tributi come l’Imu con addebito sul conto corrente. Una mossa importante finalizzata a scongiurare l’evasione fiscale.
L’emendamento, noto come “premio a chi paga” e che porta la firma dell’onorevole Massimo Garavaglia, dà agli enti locali l’opportunità di stabilire mediante delibera di abbassare le aliquote Imu. La conversione in legge dovrà avvenire entro il prossimo 18 luglio. La proposta, inoltre, coinvolge anche la Tari.
Cos’è l’Imu?
L’Imu, che è la nuova imposta municipale sorta dalla fusione tra Imu e Tasi, vale 20,3 miliardi di gettito e si paga sulle seconde case e soltanto sulle abitazioni principali di lusso. Sono 25 milioni i contribuenti chiamati alla cassa: si tratta di proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni agricoli.
Confermata l’esenzione per l’abitazione principale, nota come prima casa, tranne quelle di lusso. Non si paga l’Imu sui terreni agricoli usati da imprenditori Iap e coltivatori diretti e si applica la riduzione del 50% sugli immobili in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli.
Specifiche agevolazioni possono essere previste, inoltre, per anziani e disabili ricoverati. La prima rata è fissata per il 16 giugno (versamento acconto) e la seconda rata, ossia il termine per pagare il saldo ed eventuale conguaglio, è prevista per il 16 dicembre. Alcuni Comuni, vista l’emergenza Covid-19, hanno però previsto una proroga della scadenza per l’acconto.
I dati
Secondo quanto risulta dal Rapporto Imu elaborato dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil, dovranno versare l’Imu oltre 25 milioni di persone: si tratta dei proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale. Il 41% è rappresentato da pensionati e lavoratori dipendenti.
Il costo medio dell’Imu su una seconda casa, sita in capoluogo di provincia – fa sapere Ivana Veronese, segretaria confederale Uil - sarà di circa 1079 euro medi, con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città.
Per quanto riguarda, invece, le prime case cosiddette di lusso (abitazioni signorili, ville e castelli) sempre ubicate in un capoluogo di provincia, il costo medio dell’Imu è di 2.610 euro con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città.
Imu: dov’è più cara?
Dai dati Rapporto Imu 2020 del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil è emerso che è Roma la città dove si paga di più: l’Imu sulla seconda casa nella Città Eterna ha un costo di 2.064 euro. Segue Milano (2040 euro). Si piazzano nelle posizioni successive le città di Bologna (2038 euro), Genova (1775 euro), Torino (1745 euro). Costi molto più leggeri ad Asti (589 euro), Gorizia (582 euro) e a Catanzaro (659 euro).
Le parole del premier Conte
Il governo prova ad incentivare l’uso della moneta elettronica in modo da rendere più moderno il Paese e far sì che tutti possano pagare le tasse. "L'ipotesi su cui si può ragionevolmente lavorare, delineando un meccanismo efficace e produttivo di effetti, è di mettere insieme le due istanze dando una scossa ai consumi attraverso un possibile sgravio dell'Iva a chi ricorre alla moneta elettronica", ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, rispondendo al question time alla Camera.
"Si potrebbe cioè ricorrere – ha osservato il premier - a un meccanismo incentivante che consente di rilanciare la domanda modernizzando il Paese, incentivare i pagamenti digitali e quindi far sì che tutti paghino le tasse e tutti possano pagare meno".
L’obiettivo è dunque quello di ridurre le tasse attraverso una rimodulazione delle aliquote fiscali, assicurando maggiore equità e trasparenza all’intera popolazione.