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Gli studenti universitari a caccia di case ben servite

Stanze in prossimità degli atenei, in zone ben collegate e con attività commerciali nelle vicinanze. Sono queste le caratteristiche principali ricercate dagli studenti universitari in cerca di una casa. Negli ultimi tempi si dà importanza anche alla presenza di postazioni di bike sharing.

Pubblicato il 06/10/2022
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Le soluzioni abitative scelte dagli studenti universitari

Case in buone condizioni, servite e comode. Sono queste le soluzioni che fanno più gola agli studenti universitari che, negli ultimi tempi, danno maggiore importanza allo stato dell’abitazione da affittare, alla presenza al suo interno di mobili nuovi e della linea internet Wi-Fi. Ad avere peso è anche la zona in cui si trova l’immobile: si va sempre più a caccia di realtà collegate e vicine ad attività commerciali.

A scattare la recente fotografia è l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, che torna ad accendere i riflettori sulla locazione dopo un periodo di stasi legato alla pandemia e alla sospensione delle attività universitarie. Una volta messa la parola fine alle restrizioni e al lockdown, è partita nuovamente ad opera degli studenti la ricerca della casa giusta. Dai dati in possesso risultano 1.814.901 iscritti alle università italiane nell’anno accademico 2021/2022. Di questi, circa il 33% è composto da studenti fuori sede e il 5,6% da stranieri. Ecco perché i numeri relativi ai contratti di locazione sono tornati ad essere positivi: gli studenti fuori sede hanno necessità di una stanza o di una casa in cui vivere. Il trend dovrebbe andare a migliorare ulteriormente nel periodo autunnale facendo crescere il numero di giovani locatari.

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Contratti transitori per studenti

Secondo la ricerca in esame, sono soprattutto i contratti transitori ad essere sottoscritti agli studenti. Vengono richieste due mensilità di deposito e molto spesso sono i genitori a fungere da garanti con la loro documentazione reddituale. Non è raro, poi, che nel corso del tempo la famiglia decida di comprare l’appartamento, soprattutto quando a studiare fuori sede è più di un figlio.

Rispetto a due anni fa la situazione relativa al comparto della locazione si è completamente capovolta. Nel 2020, anno in cui l’emergenza sanitaria ha costretto milioni di italiani a restare in casa per scongiurare i contagi, i canoni di affitto erano diminuiti e l’offerta sul mercato residenziale era aumentata di tanto. In quel periodo si arrivò a una contrazione pari a -1,6% per i monolocali, a -2,2% per i bilocali e per i trilocali. I numeri più drammatici furono registrati soprattutto nelle grandi città come Milano: -7,8% per i monolocali, -9,1% per i bilocali e -8,7% per i trilocali. Sulla stessa lunghezza d’onda della città meneghina anche Bologna: -5,9% monolocali, -7,3% bilocali e – 5,3% per i trilocali.

Già a partire dall’anno scorso il quadro è diventato, invece, più roseo e sono arrivate le prime richieste di affitto da parte degli studenti universitari, pronti a tornare alla normalità e a ripartire con le loro vite. Oggi nelle metropoli ci si ritrova spesso a fare i conti con la carenza di offerta, cresciuta negli ultimi anni con l’affermarsi degli short rent.

Cosa preferiscono gli universitari

Gli studenti universitari prediligono la camera singola per motivi di riservatezza. Una tendenza che è andata sempre più a consolidarsi con l’emergenza Covid per evitare assembramenti e contagi. Si opta, infatti, prevalentemente per la camera doppia quando si è parenti o amici. Molto gettonate le abitazioni con due camere e due bagni. Nella ricerca fatta dagli universitari ci sono comunque tanti fattori che vengono presi in considerazione durante la selezione della casa: la vicinanza agli atenei o agli ospedali per chi studia medicina; la presenza di negozi, locali notturni per la movida e mezzi di trasporto per muoversi senza problemi. Negli ultimi tempi, infine, tra gli elementi valutati da uno studente universitario fuori sede o straniero in cerca di una casa affittare c’è anche la presenza di postazioni di bike sharing e di monopattini elettrici. Sono ormai tanti i giovani che optano per queste nuove forme di trasporto sostenibile.

A cura di: Tiziana Casciaro

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