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Mutuo: ecco perchè conviene inserirlo nell'ISEE

Il mutuo non è solo una spesa: se inserito correttamente nella dichiarazione ISEE può ridurre il valore patrimoniale e aprire l’accesso ad agevolazioni pubbliche. Vediamo allora come funziona il calcolo, cosa serve indicare e quali bonus si possono ottenere.

Pubblicato il 30/05/2025
calcolatrice con scritta taxes
Il mutuo può abbassare l’ISEE e dare accesso a bonus

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento chiave per l’accesso a numerose agevolazioni statali, regionali e comunali. Dall’Assegno unico alle riduzioni sulle tasse universitarie, fino ai bonus energia, il valore dell’ISEE determina chi può beneficiare di questi sostegni.

Il mutuo casa, spesso considerato solo come un impegno economico mensile, può incidere in modo rilevante sul calcolo dell’ISEE. Riducendo il valore patrimoniale dell’immobile, consente a molte famiglie di rientrare nelle soglie previste per accedere ad agevolazioni e bonus pubblici.

Per sfruttare appieno questa possibilità, è essenziale conoscere le regole, raccogliere la documentazione corretta e, in caso di dubbi, rivolgersi a un CAF o a un consulente fiscale. Una corretta compilazione della DSU può infatti fare la differenza tra ottenere un sostegno e restarne esclusi.

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Perché il mutuo abbassa l’ISEE?

Nel calcolo dell’ISEE entrano in gioco diversi elementi, tra cui redditi, patrimoni mobiliari e immobiliari, rapportati alla composizione del nucleo familiare. Quando si possiede un immobile, questo incide sul patrimonio immobiliare. Tuttavia, se su quell’immobile grava ancora un mutuo, il valore IMU dell’immobile può essere ridotto dell’importo del debito residuo al 31 dicembre dell’anno precedente a quello della dichiarazione.

Per esempio, se una famiglia possiede una casa con un valore IMU di 100.000 euro e al 31 dicembre ha ancora un mutuo residuo di 70.000 euro, il valore netto da considerare nell’ISEE sarà di 30.000 euro. In alcuni casi, grazie alla franchigia prevista per la prima casa (52.500 euro nel 2025), il valore patrimoniale potrebbe addirittura risultare azzerato.

Quali mutui sono inclusi nelle deduzioni ISEE?

Non tutti i finanziamenti rientrano nel meccanismo di deduzione del mutuo nel calcolo ISEE. È importante sapere che:

  • sono ammessi solo i mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione di un immobile;
  • non sono considerati i mutui ristrutturazione;
  • per i mutui cointestati, il valore residuo va ripartito tra gli intestatari secondo la quota di possesso dell’immobile;
  • solo per la prima casa si applica la franchigia, che nel 2025 è pari a 52.500 euro, con un aumento di 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo.

Questi dettagli permettono di capire se e quanto un mutuo può effettivamente ridurre il valore dell’ISEE e, quindi, rendere accessibili bonus e sconti fiscali.

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Quali documenti servono per dichiarare il mutuo nella DSU?

Per dichiarare correttamente il mutuo nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), è necessario fornire alcuni documenti chiave:

  • la certificazione bancaria del mutuo residuo al 31 dicembre dell’anno precedente (ad esempio, 2024 per l’ISEE 2025);
  • le visure catastali aggiornate;
  • l’atto notarile di acquisto o costruzione dell’immobile;
  • il contratto di mutuo con indicazione dell’importo iniziale e della finalità.

Questi documenti dovranno essere allegati o caricati online sul sito INPS oppure forniti al CAF o al commercialista, per la corretta compilazione della dichiarazione.

Dove inserire il mutuo nella DSU?

All’interno della DSU, il mutuo residuo va indicato nel Quadro FC3, dedicato al patrimonio immobiliare. È fondamentale compilare correttamente:

  • il valore IMU dell’immobile posseduto (nella misura della quota di proprietà);
  • l’importo del mutuo residuo al 31 dicembre;
  • la natura dell’abitazione (prima o seconda casa).

Se si utilizza il portale INPS, l’autenticazione avviene con SPID, CIE o CNS, e il sistema guida passo dopo passo nella compilazione. L’ISEE definitivo viene elaborato nel giro di qualche settimana.

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Mutui: quanto si può risparmiare con le deduzioni ISEE

Facciamo un esempio concreto. Una famiglia con prima casa dal valore IMU di 100.000 euro e mutuo residuo di 70.000 euro, grazie alla franchigia di 52.500 euro prevista per la prima abitazione, avrà un patrimonio immobiliare ai fini ISEE pari a zero. In questo modo, la componente patrimoniale non andrà a influenzare l’indicatore complessivo, aumentando la probabilità di accedere a bonus sociali o prestazioni agevolate.

In altri casi, come per una seconda casa senza franchigia, la riduzione sarà comunque significativa. Su un immobile del valore IMU di 150.000 euro con mutuo residuo di 80.000 euro, il patrimonio ai fini ISEE sarà di 70.000 euro, riducendo di conseguenza l’indicatore finale. In media, questo tipo di riduzione può comportare una variazione di 2.000-3.000 euro sull’ISEE, anche se l’impatto finale dipende da molti fattori come reddito, composizione familiare e patrimonio mobiliare.

Agevolazioni sul mutuo accessibili con un ISEE più basso

Inserire correttamente il mutuo può aprire l’accesso a numerose agevolazioni, tra cui:

  • l’Assegno unico universale per i figli a carico;
  • il bonus bollette luce e gas, per ISEE sotto i 15.000 o 20.000 euro a seconda della composizione familiare;
  • l’esenzione dalle tasse universitarie per ISEE inferiori a 22.000 euro;
  • altri bonus locali o regionali legati a servizi scolastici, trasporto pubblico e mense.

In un contesto di crescente attenzione alla spesa familiare, ogni elemento che consente di abbassare l’ISEE può risultare determinante.

Le migliori offerte di mutuo prima casa:

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A cura di: Paola Campanelli

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