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Annullata la circolare del Viminale, torna il self check-in per affitti brevi e B&B

I giudici hanno accolto il ricorso presentato dalla Federazione FARE (Associazioni Ricettività Extralberghiere), annullando le regole sul riconoscimento de visu per gli affitti brevi. Per il TAR l'obbligo di identificazione fisica contrasta con la semplificazione amministrativa.

Pubblicato il 10/06/2025
scritta rent in primo piano, sullo sfondo modellini di case
Affitti brevi: torna il self check-in

Self check-in per affitti brevi e B&B. Con la stagione estiva alle porte e con l’aumento di persone che decidono di prenotare immobili per trascorrere qualche giorno di ferie, il TAR del Lazio ha annullato l’obbligo dell’identificazione de visu dei clienti, accogliendo il ricorso presentato dalla Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (FARE).

Reintrodotte, dunque, keybox (ovvero le cassette di sicurezza che custodiscono le chiavi degli immobili presi in affitto) e registrazioni da remoto, su cui vi era già stata una parziale apertura da parte del Governo. Tuttavia, non è escluso che possano aprirsi nuovi scenari, con un ricorso al Consiglio di Stato da parte del Viminale.

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Affitti brevi: la circolare di novembre 2024

Il Governo Meloni, sin dalle prime settimane di attività, ha messo in atto una “stretta” nei confronti delle strutture extralberghiere, con particolare riferimento alle procedure di identificazione dei clienti. A finire nel mirino sono state le keybox e le identificazioni da remoto, ritenute poco trasparenti e non conformi alle norme sulla sicurezza.

Si è arrivati così al mese di novembre 2024, quando il capo della polizia Vittorio Pisani ha firmato una circolare, inviata a tutte le prefetture italiane, con la quale ha specificato che le procedure identificative da remoto, eseguite dalle strutture ricettive, siano in violazione dell’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (TULPS).

I gestori delle strutture, dunque, sono tenuti a verificare l’identità degli ospiti direttamente, secondo le modalità indicate nel decreto del ministero dell’Interno del 7 gennaio 2013, come modificato il 16 settembre 2021.

Affitti brevi: le procedure per l'identificazione degli ospiti

Secondo quanto specificato nella circolare dello scorso novembre, la trasmissione informatica delle copie dei documenti e accesso negli alloggi con codice di apertura automatizzata, ovvero tramite keybox, scavalca l’identificazione personale della clientela e non viene garantita la verifica della corrispondenza del documento al suo portatore.

Il provvedimento voluto dal Viminale, inoltre, ricorda anche i tempi entro i quali i gestori delle strutture turistiche devono trasmettere i dati degli ospiti: entro le sei ore successive all’arrivo, nel caso di soggiorni non superiori alle 24 ore, entro le 24 ore successive all’arrivo, per soggiorni più lunghi precisando che, tali regole, servono ad evitare che persone pregiudicate, sospette o ricercate possano nascondersi negli esercizi ricettivi.

La circolare, infine, metteva un freno all’attività di Home Exchange, la pratica di scambio casa, precisando che i dati di chi subentra nell’alloggio scambiato vadano comunicati in Questura con la modalità fisica.

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Circolare di novembre 2024: il ricorso delle associazioni di categoria

Secondo FARE, la circolare del 2024 non sarebbe idonea a raggiungere l'obiettivo dichiarato. Infatti, l’identificazione de visu di per sé non elimina il rischio che l'ospite registrato, dopo aver lasciato i suoi dati al titolare della struttura ricettiva, consegni le chiavi dell’immobile a un altro soggetto non identificato e magari pericoloso. Altro problema sollevato è quello di una disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di noleggiatori, come ad esempio chi affitta auto o motorini per brevi periodi.

La linea delle associazioni di categoria è stata accolta dal TAR. I giudici, infatti, hanno annullato la circolare ministeriale ritenendo che il testo non abbia valore puramente interpretativo dell’articolo 109, ma stabilisca un nuovo obbligo a carico dei gestori di strutture ricettive. Per il tribunale, l'obbligo di identificazione fisica contrasta infatti con la semplificazione amministrativa a carico di proprietari e imprese. La partita resta comunque ancora aperta e non si escludono ulteriori novità

A cura di: Tiziana Casciaro

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