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Garanzia reale

La garanzia reale consente al creditore di soddisfarsi di un bene specifico, con preferenza su tutti gli altri eventuali creditori, in caso di inadempienza da parte del debitore. Un esempio è l'ipoteca in caso di mutuo casa.

donna regge con le mani il peso di un immobile
Garanzia reale: cos'è

La garanzia reale presuppone che un bene venga posto a garanzia di un prestito. Nel caso di mutuo ipotecario è l’ipoteca sull’appartamento comprato a fungere da garanzia. Qualora il mutuatario non fosse più in grado di rimborsare le rate del finanziamento, la banca può entrare in possesso dell’immobile, venderlo e rifarsi del credito concesso e degli interessi.

La garanzia reale permette, dunque, al creditore di soddisfarsi di un bene specifico con preferenza su tutti gli altri eventuali creditori in caso di inadempienza da parte del debitore. Sia il pegno che l’ipoteca sono due esempi di garanzia reale.

Mentre la garanzia personale, come la fideiussione, pesa su un terzo soggetto che funge da garante e risponde all’obbligazione con tutto il suo patrimonio in caso di insolvenza del debitore principale, la garanzia reale ‘incombe’ sui beni mobili e immobili.

L’ipoteca, infatti, attribuisce al creditore il diritto di espropriare, anche nei confronti del terzo acquirente, beni vincolati a garanzia del suo credito e di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato dall'espropriazione. Così come disposto dall’articolo 2808 del Codice Civile, l’ipoteca può presentare come oggetto sia beni del debitore che di un terzo e si costituisce mediante l’iscrizione nei registri immobiliari. L’ipoteca può essere legale, volontaria e giudiziaria.

Anche il pegno rientra tra le garanzie reali in quanto viene costituito a garanzia dell’obbligazione dal debitore o da un terzo per il debitore. Possono essere dati in pegno i beni mobili e universalità di mobili, i crediti e altri diritti aventi per oggetto beni mobili. La proprietà resta nelle mani del debitore, ma l’oggetto passa al creditore. Quest’ultimo è tenuto a custodire la cosa ricevuta in pegno e risponde, secondo le regole generali, della perdita e del deterioramento di essa. Qualora il creditore abusasse della cosa data in pegno, il costituente potrebbe richiederne il sequestro.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

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