Tassi mutui in calo sono un volano per l’edilizia in Italia e in UE
Crescita lenta del settore dell’edilizia (+1,6%) nel 2024, secondo uno studio Deloitte. Ma il comparto correrà di più in futuro. Anche se molto dipenderà dalle banche centrali: c’è infatti un filo rosso che lega tassi di interesse, richieste di mutui casa e andamento del settore immobiliare.

A breve termine, il settore dell’edilizia a livello globale avrà una crescita più lenta nel 2024 (+1,6%) rispetto a quella registrata nel 2023 (+4,1%). Le prospettive a lungo termine, invece, rimangono molto positive: si prevede che il comparto passerà da 10,4 trilioni di dollari nel 2023 a 16,1 trilioni di dollari entro il 2030 a un tasso composto annuo di circa il 6% nel periodo preso in esame.
Questo il quadro che emerge dal Global Powers of Construction, lo studio di Deloitte che analizza le strategie e le performance dei gruppi quotati più rappresentativi del settore edilizio nel 2023, includendo le attuali prospettive macroeconomiche e le aspettative per i prossimi anni nel settore. Lo studio tiene conto dei principali indicatori finanziari delle aziende, esaminandone i risultati in termini di fatturato, capitalizzazione, presenza internazionale, diversificazione, redditività, debito e altro.
Il filo rosso che lega tassi, mutui e mercato immobiliare
Al di là delle proiezioni di Deloitte, resta il fatto che l’andamento a breve termine del settore delle costruzioni in Italia rimarrà legato agli sconti fiscali prorogati o modificati dai bonus edilizi. Mentre, sia nel nostro Paese sia nell’UE che in America, lo sviluppo del comparto risentirà delle scelte di politica monetaria sui tassi di interesse decisi da BCE e FED. È risaputo che i tassi sui prestiti ipotecari influenzano il settore immobiliare: a tassi più bassi equivalgono rate dei mutui casa più convenienti e, quindi, un aumento delle richieste di finanziamenti. La conseguenza è inevitabile: una maggiore domanda di mutui stimola il comparto delle costruzioni tanto come realizzazione di nuovi edifici, quanto come ristrutturazioni. Senza poi trascurare i tassi vantaggiosi dei mutui green e le surroghe.
Confronta le offerte di mutuo a tasso fisso:
MUTUO BBVA | |
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TAN: | 3,05% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,24% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 424,31 (mensile) |
MUTUO SPENSIERATO PLUS EDITION | |
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TAN: | 2,90% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 350,00 |
TAEG: | 3,35% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 416,23 (mensile) |
MUTUO TASSO FISSO | |
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TAN: | 3,01% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,39% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 422,14 (mensile) |
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Costruzioni: crescita modesta per il settore in Europa
Secondo la ricerca di Deloitte, l’Europa ha la presenza nel settore più alta per numero di aziende di costruzioni: se consideriamo le prime 100 al mondo per livello di performance, 40 di queste sono gruppi europei, tra cui non mancano le aziende italiane. Per quanto riguarda le vendite aggregate, in Europa queste sono aumentate dell’11,3% nel 2023 rispetto all’anno precedente, pari a 411.933 milioni di dollari. La capitalizzazione di mercato, invece, ha registrato una crescita notevole del 25,2%, dopo aver registrato un forte calo nel 2022.
In Europa, le analisi riportate da Deloitte indicano che il valore attuale del settore edilizio supera i 2,8 trilioni di dollari, con i Paesi dell’Europa Occidentale che ne rappresentano la parte preponderante (circa il 70% del totale). Ad oggi, il settore europeo sta affrontando un periodo di adattamento, con una crescita modesta prevista a breve termine.
Gli investimenti in infrastrutture e costruzioni non-residenziali dovrebbero mantenersi stabili e resilienti, sostenuti dalla spesa pubblica e dal Recovery and Resilience Facility (RRF) all’interno del “Next Generation EU”.
Italia tra grandi opere e sostenibilità finanziaria dei bonus edilizi
Restringendo l’analisi all’Italia, lo studio di Deloitte prevede un importante incremento degli investimenti in infrastrutture strategiche, parte di un piano volto a stimolare la crescita economica attraverso grandi opere pubbliche. Tra i progetti più rilevanti spicca naturalmente il Ponte sullo Stretto di Messina, affiancato da iniziative tradizionali nel campo dell’alta velocità ferroviaria, dei porti e delle metropolitane.
Parallelamente, è in corso una revisione dei bonus per l’edilizia residenziale, con l’obiettivo di mitigare l’impatto finanziario del Superbonus sulle casse statali ed ottimizzare l’allocazione delle risorse in modo più mirato e sostenibile. L’intento non è quello di rinunciare alle ristrutturazioni, ma di gestirle con un approccio sostenibile che bilanci la necessità di preservare la stabilità finanziaria del Paese con la promozione dell’efficienza energetica. Gli investimenti strategici nel campo dell’energia e delle utilities, infatti, sono destinati a impattare significativamente l’espansione del settore.
Necessario migliorare l’efficienza energetica degli immobili
“Stiamo assistendo a una crescita dinamica, alimentata da investimenti significativi nel campo dell’energia e dei consumi, in linea con le direttive e i piani di decarbonizzazione dell’Ue. Questi, insieme ai piani nazionali sviluppati dagli Stati membri, stanno guidando la transizione energetica in tutta l’Europa - afferma Claudio Golino, energy, resources & industrials leader di Deloitte Italia -. In Italia, nonostante il ridimensionamento degli incentivi pubblici all’edilizia residenziale, il recente aggiornamento di luglio del PNIEC 2030 ha ribadito l’importanza di continuare a investire negli interventi chiave che migliorino l’efficienza energetica delle costruzioni”.
Le offerte di mutuo a tasso fisso oggi:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
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BBVA | 3,05% | € 424,31 | 3,24% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 2,90% | € 416,23 | 3,35% |
Credem | 3,01% | € 422,14 | 3,39% |
Intesa Sanpaolo | 3,21% | € 433,01 | 3,40% |
Webank | 3,32% | € 439,06 | 3,43% |
Crédit Agricole Italia | 3,12% | € 428,10 | 3,46% |
Banco BPM | 3,22% | € 433,56 | 3,49% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 3,27% | € 436,30 | 3,58% |
Banco di Desio e della Brianza | 3,42% | € 444,59 | 3,65% |
BPER Banca | 3,40% | € 443,48 | 3,66% |