Riforma dell’Euribor: le modifiche non saranno negative
Aggiornato il 20/12/2019

Euribor è l’acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, e rappresenta il tasso interbancario di offerta in euro. Viene utilizzato, per esempio, per calcolare il tasso variabile nei mutui. Negli ultimi anni, però, il suo metodo di calcolo non ha garantito trasparenza, in quanto il potere di valutazione degli indici è sempre stato dato alle banche che, da parte loro, non hanno mai consentito alla clientela di poter verificare in maniera netta le percentuali a debito.
In ragione di questa opacità, e malgrado la discesa dell’Euribor – avvenuta negli ultimi tempi – abbia permesso un abbattimento dei costi dei mutui a tasso variabile, si è deciso di garantire maggiore stabilità e trasparenza, attraverso un nuovo metodo di calcolo che determinerà una vera e propria riforma. Vediamo di cosa si tratta e cosa determinerà nella vita della clientela delle banche.
Riforma dell’Euribor
Questa riforma è stata lanciata nel 2016 nell’ambito degli indici di riferimento, facenti parte del regolamento UE denominato Benchmark Regulation. A tale proposito, per evitare qualsiasi tipo di manipolazione degli indici, è stato deciso di fissare regole comuni per tutti gli stati membri dell’Europa, in modo da non consentire eventuali azioni a discapito di chi contrae per esempio un mutuo.
Attualmente l’Euribor viene calcolato con cadenza quotidiana, analizzando le informazioni interbancarie di 20 diversi gruppi finanziari europei – per l’Italia sono coinvolti in tal senso Unicredit, Intesa Sanpaolo e Monte Dei Paschi – e il calcolo può essere determinato a patto che almeno 12 dei 20 gruppi coinvolti accettino di cedere le informazioni necessarie, e che sono relative ai tassi di interesse frutto delle negoziazioni intercorse negli scambi di depositi che avvengono nel circuito interbancario.
Non è un calcolo facile da realizzare, ed anche per questa ragione chi opera nel settore ha seri dubbi che si possa giungere a una vera riforma nel periodo previsto, che era stato inizialmente fissato per l’inizio del 2020.
Come avviene il calcolo quotidiano dell’Euribor
Per comprendere meglio il meccanismo di calcolo, ecco cosa avviene ogni giorno: entro le 10:45 le banche forniscono di dati richiesti, e hanno uno scarto di appena 15 minuti per fornire eventuali correzioni.
Alle ore 11:00 viene quindi diffuso il valore dell’indice di calcolo per quel giorno, e solo a quel punto ogni istituto bancario potrà calcolare i tassi di interesse applicabili a prestiti e mutui.
È così che funziona fin dal 1999, anno di introduzione sui mercati europei dell’Euribor, ma ora si è compresa la vulnerabilità di questo sistema, dato dal fatto che non si può ammettere che siano le banche a fornire questi dati, forniti solo sulla base di stime teoriche.
Il cartello delle banche
Tutto ciò, ha portato – nel periodo dal 2005 al 2009 – alla formazione di un vero cartello tra banche, che ha permesso illecite trattative atte a manipolare i tassi di interesse. La stessa Commissione Europea accertò gli illeciti in due diverse occasioni, la prima nel 2013 e la seconda nel 2016. Per tale ragione, fu deciso di bloccare questo tipo di andamento, che si ripercuote ormai da anni sulle tasche dei consumatori.
Roberto Anedda, Vicepresidente e Direttore Marketing di MutuiOnline.it, ha recentemente dichiarato, durante un’intervista rilasciata al periodico Il Salvagente: “Erano gli anni della crisi economica, più acuta in Grecia, Irlanda, Portogallo e Italia e si verificò un’anomalia senza precedenti: ci si scambiava denaro solo tra banche o paesi di cui ci si fidava, per cui le banche escluse non partecipavano alle rilevazioni per l’Euribor, che divenne così un indice poco indicativo”.
Un vero a proprio scandalo, a cui si è cercato immediatamente di porre riparo pensando appunto a una riforma che permetta di sviluppare un indice basato sulle reali transazioni che avvengono sui mercati finanziari.
Mutui: cosa accadrà con la riforma?
Nessuna paura: la riforma non modificherà in negativo i tassi di interesse sui mutui. Ciò perché il nuovo Euribor non sarà molto diverso da quello utilizzato attualmente. Lo stesso Anedda conclude rassicurando tutti: “Per le nostre rate non cambierà nulla. Nelle previsioni che sono state fatte, si è visto che il differenziale tra i mutui col vecchio Euribor e quello nuovo, sarà di circa 5 o 7 centesimi, e non si sa ancora se in positivo o in negativo” e ha aggiunto “Ci sarà un lungo periodo di coesistenza tra i due indici, di almeno un anno, e con tutta probabilità le banche continueranno ad applicare il vecchio Euribor nel periodo transitorio”.
Come scegliere il mutuo migliore per le proprie esigenze?
Tranquilli quindi: non sta accadendo nulla di negativo. La riforma dell’Euribor passerà senza che la clientela si accorgerà di nulla e, anzi, potrebbe verificarsi un effetto positivo con un calcolo che permetterà un piccolo risparmio sulle rate.
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