È boom per gli affitti transitori: come funzionano
Cresce il ricorso alle locazioni transitorie, una formula che va dai 30 giorni ai 18 mesi ed è finalizzata all’uso abitativo del locatario. Rispetto a tradizionale affitto quattro più quattro si può guadagnare di più, con il vantaggio ulteriore di non vincolare l’immobile di proprietà per un lungo periodo.

Una via di mezzo tra le locazioni brevi e i contratti di lunga durata. È la caratteristica degli affitti transitori, una formula che sta attirando un interesse crescente da parte degli italiani, come dimostra l’interesse spiccato per la sottoscrizione di mutui destinati a immobili a uso investimento. Complice la forte domanda di turisti internazionali che da qualche tempo sta interessando l’Italia, i centri d’arte come le località di mare e di montagna.
In cosa consiste il contratto di affitto transitorio
La locazione transitoria va dai 30 giorni ai 18 mesi ed è una forma di contratto finalizzata all’uso abitativo del locatario. Rispetto a tradizionale affitto quattro più quattro si può guadagnare di più, dato che la locazione a notte è senza dubbio più alta, con il vantaggio ulteriore di non vincolare l’immobile di proprietà per un lungo periodo. Sempre a patto di affittare l’appartamento per buona parte del periodo e considerando le energie personali da dedicare all’iniziativa. Senza dimenticare un altro vantaggio: dato che il pagamento avviene in anticipo non si rischiano ritardi nell’incasso delle rate, che talvolta possono arrivare persino allo sfratto, con enorme fatica e lunghi tempi d’attesa.
Quanto alla burocrazia necessaria, il contratto di affitto deve essere redatto in forma scritta compilando l’apposito modello rilasciato dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture (disponibile sul sito internet del dicastero) e deve essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. Il contratto non richiede disdetta: una volta terminato il periodo indicato, il vincolo per le parti decade. Per quel che concerne la tassazione dei contratti di affitto transitorio, è prevista la cedolare secca pari al 21% del canone annuo. Un bel vantaggio rispetto ad altre rendite – come quelle finanziarie – che hanno come aliquota ordinaria il 26%. Il contratto di affitto transitorio tasse può prevedere un’imposta ancora più bassa, pari al 10% del canone, se viene stipulato nei comuni che hanno limitate disponibilità abitative o in quelli maggiormente popolati.
MUTUO BBVA | |
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TAN: | 3,05% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 150,00 Perizia: € 200,00 |
TAEG: | 3,24% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 424,31 (mensile) |
MUTUO SPENSIERATO PLUS EDITION | |
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TAN: | 2,90% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.000,00 Perizia: € 350,00 |
TAEG: | 3,35% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 416,23 (mensile) |
MUTUO TASSO FISSO | |
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TAN: | 3,01% |
Spese iniziali: | Istruttoria: € 1.200,00 Perizia: € 300,00 |
TAEG: | 3,39% (Indice Sintetico di Costo) |
Rata: | € 422,14 (mensile) |
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I numeri del mercato
Immobiliare.it Insights ha analizzato l’andamento del settore con riferimento a otto capoluoghi di regione. È emerso che nel corso dell’ultimo anno la domanda è aumentata ovunque, con Roma al primo posto con un +65%. Al secondo posto si piazza Milano, con un incremento nell’ordine del 59%, mentre a chiudere il podio è Bari. A completare la top 4 è Torino con un progresso del 52% da un anno all’altro. Rialzi più contenuti hanno riguardato Trieste (+36%), Napoli (+35%), Firenze (+23%) e Bologna (+21%), per un dato generale della Penisola che fa segnare un +33%.
La forte domanda di mercato ha fatto impennare i prezzi, cresciuti quasi ovunque a due cifre percentuali. Le uniche eccezioni sono rappresentate da Trieste, dove vi è stato un calo del 3%, e Bologna, salita solo dell’1%. La media nazionale è stata invece positiva per il 17%, con il picco del +26% a Torino, dove si è passati mediamente da 10,4 euro/mq a 13,2 euro/mq. Al secondo posto Roma, con un incremento del 25% (da 17,2 a 21,6 euro/mq), mentre Firenze e Bari sono leggermente più distanziate in graduatoria e in crescita nella stessa misura (+19%). Nel capoluogo toscano si passa da 21,7 a 25,7 euro/mq, mentre nella città pugliese da 11,2 a 13,2 euro/mq.
È salita del 12% Napoli (da 14,8 a 16,6 euro/mq), mentre a Milano la crescita è stata del 10%, anche se il prezzo al metro quadro - che sfiora i 27 euro - è di gran lunga il più alto tra le città esaminate.
Cresce la domanda, scenario dei mutui favorevoli
Il rialzo dei prezzi vi è stato pur a fronte di un consistente incremento della domanda, con la media italiana a +39%. L’incremento più rilevante si è registrato a Milano, dove l’offerta più che raddoppia rispetto allo scorso anno, seguita da Bari e Firenze, rispettivamente al secondo e al terzo posto con un +66% e un +65%. Lo stock di offerta si è rafforzato nell’ordine del 56% a Torino e del 52% a Napoli, mentre a Trieste aumenta del 36% e a Bologna del 16%. A chiudere classifica Roma, dove l’incremento è stato limitato al 7%.
La situazione del mercato dei mutui lascia immaginare che la crescita del settore sia destinata a proseguire. Infatti, la politica accomodante della Bce incide direttamente sulle condizioni di finanziamento applicate dalle banche, il che a cascata rende più agevole e meno costoso l’accesso ai mutui da parte dei consumatori.
I migliori mutui a tasso fisso oggi:
Banca | Tasso | Rata | Taeg |
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BBVA | 3,05% | € 424,31 | 3,24% |
BNL - Gruppo BNP Paribas | 2,90% | € 416,23 | 3,35% |
Credem | 3,01% | € 422,14 | 3,39% |
Intesa Sanpaolo | 3,21% | € 433,01 | 3,40% |
Webank | 3,32% | € 439,06 | 3,43% |
Crédit Agricole Italia | 3,12% | € 428,10 | 3,46% |
Banco BPM | 3,22% | € 433,56 | 3,49% |
Banca Monte dei Paschi di Siena | 3,27% | € 436,30 | 3,58% |
Banco di Desio e della Brianza | 3,42% | € 444,59 | 3,65% |
BPER Banca | 3,40% | € 443,48 | 3,66% |