Come ottenere la cessione del credito
Il grande entusiasmo dei mesi scorsi relativo al Superbonus 110% è andato smorzandosi nelle ultime settimane, a causa di criteri d'accesso sempre più rigorosi. Anche se non mancano ancora alcune opportunità. Cerchiamo dunque di capire come muoversi per non perdere l'ultimo treno a disposizione.

I fondi pubblici già finiti, l’incertezza su che ne sarà delle pratiche avviate ma senza che siano già iniziati i lavori e i paletti sempre più stretti da parte delle banche. Il grande entusiasmo dei mesi scorsi relativo al Superbonus 110% è andato smorzandosi nelle ultime settimane. Anche se non mancano ancora alcune opportunità.
Chi offre ancora la cessione dei crediti
Secondo una ricognizione effettuata da Il Sole 24 Ore (ma lo scenario è in continua evoluzione), Mps, Bper e Poste Italiane sono le banche che continuano a offrire il servizio di cessione del credito. Per gli altri, i rubinetti sono stati chiusi per esaurimento del plafond o in attesa di chiarimenti normativi e potrebbero riaprire o forse no. Di certo c’è che, anche coloro che hanno mantenuto attivo il servizio, hanno deciso di innalzare le trattenute. Poste Italiane, dopo la sospensione, ha riattivato il servizio per i privati, le imprese e i liberi professionisti che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (vale a dire le prime cessioni). Come sempre si accede al servizio se si è titolari di un conto corrente, aderendo esclusivamente attraverso la procedura online, per la quale occorre essere in possesso di credenziali Spid (l’identità digitale per interagire con tutte le ramificazioni della Pubblica Amministrazione.
Novità per le villette
Il decreto Aiuti appena approvato dal governo prevede una proroga per il Superbonus 110%, ma non si tratta di una misura generalizzata. Riguarda solo gli edifici unifamiliari, vale a dire le villette a schiera, con il termine per l’accesso al beneficio che passa dal 30 giugno al 31 dicembre prossimo, con il vincolo del 30% dei lavori effettuati (indipendentemente dai pagamenti) entro il 30 settembre.
Cerchiamo di capire come funziona. Nel caso delle unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari resta confermata la necessità dell’indipendenza funzionale e di avere uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Tornano le cessioni per i privati
Un’altra novità del decreto Aiuti riguarda la cessione del credito. Grazie alle modifiche apportate dalla legge di conversione del decreto, le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario potranno sempre cedere i crediti derivanti da bonus edilizi a imprese e professionisti. In particolare, la cessione potrà avvenire nei confronti di soggetti che non agiscono per attività imprenditoriale. Resta capire in che modo questo faciliterà la riapertura delle procedure da parte di istituti e compagnie assicurative di cui si è parlato più in alto.
Gli addetti ai lavori hanno fatto notare un buco normativo. Il nuovo testo non abroga le disposizioni precedenti, con il risultato che le nuove regole non si applicazioni alle comunicazioni di cessione effettuate prima del 1° maggio. Saranno tagliati fuori dal beneficio decine di migliaia di professionisti e imprese con crediti arenati sulla piattaforma di cessione dell’Agenzia delle Entrate e che nessuno ha più interesse ad acquistare.
Chiarimenti sui benefici
La stessa Agenzia delle Entrate ha offerto un chiarimento in merito a un quesito molto gettonato, cioè se alcuni condòmini possono scegliere di usufruire direttamente delle detrazioni sebbene la maggioranza preferisca optare per la cessione del credito. La risposta è stata affermativa: ognuno può decidere liberamente se usufruire della detrazione o esercitare l’opzione per lo sconto o la cessione del credito, indipendentemente dalla scelta fatta dagli altri.
In particolare, per interventi sulle parti comuni degli edifici, non è necessario che il condominio nel suo insieme opti per lo sconto in fattura o per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.