Caccia agli affari immobiliari nel Metaverso
È ancora presto per capire se si tratti di investimenti destinati ad offrire rendimenti interessanti o se sia più che altro speculazione, ma sta di fatto che si è scatenata una vera e propria corsa ad accaparrarsi immobili nel Metaverso. Scopriamo di cosa si tratta.

Se si tratti di investimenti destinati ad offrire rendimenti interessanti o più che altro di speculazione è ancora presto per dirlo, ma sta di fatto che si è scatenata una vera e propria corsa ad accaparrarsi immobili nel Metaverso. Non solo da parte di piccoli investitori, ma anche di grandi istituzioni. Cerchiamo di capire le motivazioni dietro questo vero e proprio boom e se vi sono le condizioni perché la tendenza possa durare ancora.
Cos’è il Metaverso
Se ne parla tanto e con grande enfasi, ma solitamente senza soffermarsi abbastanza sulle sue caratteristiche e sul potenziale intravisto dagli analisti. In sostanza il Metaverso è la crasi tra due parole, meta (cioè dentro) e verso (che sta per universo). Si tratta di un universo parallelo al mondo reale, come quello profetizzato 30 anni fa dal romanzo “Snow Crash” di Neal Stephenson. Negli ultimi anni sono stati creati diversi Metaversi, ad esempio su iniziativa dei produttori di videogiochi come Fortnite e The Sims, tutti accomunati dal fatto che ciascun utente (persona in carne e ossa) può entrare a farvi parte attraverso un proprio avatar, che in questo mondo parallelo intrattiene relazioni, lavora, dorme e si diverte. Il termine è diventato di uso comune quando Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha deciso di ridenominare Meta la società che gestisce il più noto tra i social network.
Il giovane imprenditore sembra essersi ispirato soprattutto a The Sandbox, Metaverso che sta attirando grandi investitori come la casa del lusso Gucci, quella di moda Balenciaga e il calciatore Marco Verratti, con quest’ultimo che ha da poco acquistato una villa virtuale.
Il boom del settore
Secondo uno studio della società di ricerche Metametric Solutions, il mercato globale delle compravendite di immobili sul digitale ha raggiunto un valore di 500 milioni di dollari nel 2021 e si appresta a raddoppiare quest’anno, per poi proseguire nello sviluppo a due cifre percentuali annue almeno per un altro lustro. Del resto, solo a gennaio gli scambi immobiliari sulle piattaforme Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium hanno superato gli 85 milioni di dollari. A guidare il boom sono principalmente le grandi aziende piuttosto che gli utenti finali.
I perché degli investimenti
Chi effettua acquisti immobiliari all’interno di un Metaverso lo fa scommettendo sul fatto che questi universi paralleli occuperanno sempre più un ruolo centrale nelle nostre vite da qui a qualche anno. Dato che in tutti i casi la quantità di beni disponibili all’acquisto è limitata, si compra confidando in una rivalutazione di quegli stessi beni nel tempo. O quanto meno per non restare esclusi dalla possibilità di avere un ruolo centrale in uno dei nuovi mondi che si vanno profilando, in modo da conquistare visibilità e vivere esperienze quanto più possibili realistiche.
Una componente fondamentale di queste realtà digitale è costituita dagli Nft (non fungible token), marche che, grazie alla tecnologia blockchain, garantiscono autenticità, integrità e individualità. Dunque tutto l’opposto dei beni fungibili, come ad esempio le banconote o le monete tradizionali, che possono essere scambiate, sostituite e frazionate senza alcuna personalizzazione.
Va precisato che acquistare un Nft immobiliare non corrisponde a possedere l’immobile stesso, ma diversi analisti ritengono che vi sarà una crescente sovrapposizione tra mondo reale e digitale che potrebbe portare a effettuare transizioni di immobili veri anche su questi mondi paralleli. Prospettive tutte da dimostrare, ma intanto sono sempre di più quelli che ci credono.