ABI favorevole alla modifica dei mutui a tasso variabile
Di fronte al perdurare del rialzo dei tassi di interesse, l’ABI si dice disposta a rivedere le condizioni contrattuali dei mutui a tasso variabile allungandone la durata. Per i clienti in regola con i pagamenti ciò si tradurrebbe in un alleggerimento delle rate.

In occasione dell’assemblea annuale dell’ABI, i rappresentanti delle banche italiane si sono confrontati, tra le altre cose, sulla gestione dei mutui e sulle dinamiche che stanno interessando questo tipo di finanziamento.
L’attenzione si è concentrata soprattutto sui mutui a tasso variabile che negli ultimi mesi hanno visto aumentare di molto l’importo delle rate, per effetto del rialzo dei tassi di interesse deciso dalla BCE in un quadro di contrasto all’inflazione.
L’ABI pronta a modificare i mutui a tasso variabile
Dalla discussione è emerso che circa i due terzi dei mutui gestiti attualmente dalle banche sono stati concessi a tasso fisso, mentre solo un terzo è a tasso variabile. Anche in virtù del fatto che la raccolta bancaria sta aumentando, i rappresentanti dell’ABI hanno proposto la possibilità di modificare le condizioni contrattuali dei finanziamenti a tasso variabile.
Su richiesta del cliente e nel caso in cui il mutuatario sia in regola con i rimborsi, sarebbe possibile chiedere l’allungamento della durata del finanziamento, con un conseguente ricalcolo della rata. In questo modo si neutralizzerebbe l’effetto negativo dell’aumento dei tassi di interesse, facendo tornare o quantomeno riavvicinare l’importo della rata a quello pagato prima che i tassi di interesse iniziassero a salire.
La proposta dell’ABI è stata accolta con favore anche dal ministro dell’Economia Giorgetti, che ha sottolineato l’importanza di adottare misure che mitighino gli effetti dell’aumento dei tassi e che tutelino il reddito delle famiglie italiane. Il ministro ha anche suggerito la necessità di allineare quanto più possibile i tassi di interesse applicati ai finanziamenti con quelli riconosciuti sui depositi.
Quali sono le opzioni per chi ha scelto un mutuo a tasso variabile
Dopo un periodo molto lungo in cui l’Euribor ha avuto valori negativi, a partire dallo scorso anno il tasso sui depositi interbancari è salito fino a raggiungere la soglia del 3% a metà 2023. Si tratta del valore più alto toccato dal 2012 e, per chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile, si traduce in rate più pesanti.
Considerando che la BCE con ogni probabilità aumenterà ulteriormente il costo del denaro nella prossima riunione in programma a fine mese, c’è da aspettarsi un nuovo aumento dei tassi interbancari.
Per chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile e vuole ridurre l’impatto della rata sul proprio bilancio familiare le alternative a disposizione sono diverse.
Si può infatti:
- contrattare con la banca una modifica della durata del prestito. Allungando il periodo del rimborso la rata mensile da pagare risulterà immediatamente più bassa;
- concordare con la banca una modifica delle condizioni del contratto, agendo su parametri diversi rispetto alla scadenza;
- chiedere la surroga del finanziamento, trasferendo il prestito verso un’altra banca e modificando eventualmente sia la durata del finanziamento sia il tipo di tasso applicato;
- se è possibile, fare ricorso al Fondo di solidarietà per i mutui e sospendere il rimborso del finanziamento fino a un massimo di 18 mesi. Può presentare richiesta di accesso al Fondo chi ha acceso un mutuo per l’acquisto della prima casa e sta affrontando un periodo di difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, decesso di uno degli intestatari del finanziamento, grave infortunio, handicap o altre cause gravi che impediscono il rimborso del prestito;
- usufruire della possibilità di trasformare il tasso di interesse da variabile a fisso. Per accedere a questa opzione è necessario essere in regola con i pagamenti, avere un ISEE fino a 35.000 euro e avere richiesto un finanziamento di massimo 200.000 euro.
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