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Mutui: perché le banche non aumenteranno i tassi

Pubblicato il 17/03/2019

Aggiornato il 20/03/2019

Mutui: perché le banche non aumenteranno i tassi

Per comprendere la dinamica che regola l’andamento dei tassi dei mutui bisogna tener conto di molte variabili. Lo spread delle banche è uno di questi, da non confondersi con la differenza tra il rendimento offerto dai nostri Btp a 10 anni e i Bund tedeschi, anche quello denominato spread, protagonista nei mesi scorsi dell’allarme sui mercati che ha portato al primo scossone dopo due anni di stato di grazia dei mutui.

In quella occasione, alcune banche hanno reagito alla paura di una perdita di valore del loro patrimonio aumentando in maniera cautelativa proprio i loro spread, margine di guadagno sul mutuo a remunerazione del rischio che l'istituto di credito si assume erogando il finanziamento.

Ebbene, proprio questo margine negli ultimi anni si era ridotto talmente che in alcuni casi era stato molto vicino allo zero: tradotto in altre parole, i mutui così convenienti per i consumatori sono diventati quasi una commodity per le banche, un motivo per fidelizzare il cliente e proporgli anche altri prodotti relativamente più redditizi. È questo il motivo per cui, anche in un momento critico come quello di fine anno scorso, il costo dei mutui non è aumentato mai come ci si aspettava, ed è invece calato ancora non appena l’allarme spread è rientrato.

Perché i tassi non sono aumentati

Secondo Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline, “dato che il numero di operazioni di mutuo delle famiglie è relativamente ridotto rispetto al totale delle operazioni e dei prodotti bancari, non è sui mutui che si realizza il grosso del guadagno delle banche. L’investimento in una casa è infatti, a lungo termine, molto spesso a scopo prima casa, quindi si tratta di investimenti importanti ma anche poco frequenti rispetto ad altre operazioni che potrebbero essere più rilevanti ai fini dei bilanci bancari. Alzare i tassi sui mutui potrebbe allora essere controproducente, perché significherebbe per la banca garantire un margine, comunque ridotto, di maggior guadagno su essi, ma penalizzarla su tutti gli altri prodotti”.

Gli elementi che giocano a favore dei tassi bassi

Come riportiamo sopra, sono tanti i fattori determinanti per l’andamento dei tassi di interesse dei mutui. Spesso nelle nostre analisi ci soffermiamo sugli indicatori fondamentali, Euribor ed Eurirs.

Le dinamiche dei mutui dipendono da questi due indici, il cui trend è strettamente correlato alla decisioni prese in materia di politica dei tassi applicata dalla Bce. Ebbene, l’Euribor segna -0,31% da novembre, l’Eurirs a 20 anni segnava a febbraio l’1,19%, dall’1,30% di gennaio (dati Osservatorio MutuiOnline di marzo).

Altro elemento a favore dei tassi bassi è che l’operazione importante di Quantitative easing si è conclusa, ma con tutte le rassicurazioni sui tassi della Bce, che ha anzi dichiarato e messo in pratica una nuova politica a sostegno delle banche nel periodo di crisi. La LTRO, long term refinancing operation, è il lancio di una serie di operazioni di finanziamento a lungo termine a condizioni agevolate per le banche, che potranno in futuro ancora sostenere offerte competitive sui propri mutui.

Dobbiamo temere un aumento dei tassi di interesse?

Dare una risposta sicura è impossibile, basti pensare alle previsioni che davano per certo un aumento del costo dei mutui e che poi si sono rivelate infondate, aprendo anzi a un periodo di nuovi ribassi. Che il mercato vada verso una fase di aumenti è probabile, perché i valori hanno raggiunto minimi storici ai quali naturalmente seguiranno rialzi, ma se così sarà non accadrà nell’immediato futuro: sarà piuttosto un aumento lento, graduale e sembra soprattutto rimandato a tra almeno qualche mese.

Perché bisogna acquistare casa adesso

Il motivo è semplice: è ancora possibile strappare condizioni molto vantaggiose di mutuo, soprattutto sugli istituti di credito più piccoli, che hanno seguito l’esempio dei grandi gruppi nel praticare offerte molto interessanti.

Ma c’è anche un altro motivo, ed è nei prezzi delle case. Le rilevazioni di Eurostat dicono che nel terzo trimestre del 2018 i valori in zona euro sono cresciuti del 4,3%, mentre in Italia si è registrata l’ennesima riduzione, questa volta dello 0,8%.

Un ultimo suggerimento riguarda la modalità con cui cercare un finanziamento per la casa. Il consiglio è acquisire capacità contrattuale con la banca, arrivando informati alla richiesta di mutuo e soprattutto con i migliori preventivi. Per farlo in maniera gratuita, veloce e servendosi di un esperto, c’è MutuiOnline.it, il comparatore leader in Italia dei mutui. Si può consultare la sezione mutuo migliore del giorno, oppure farsi fare un preventivo nella sezione dedicata dopo aver compilato il form con pochi dati personali per avere accesso alle migliori offerte sul mercato, personalizzate sul proprio profilo di utente.

A cura di: Paola Campanelli

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