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Mutui, frenano le surroghe, ma è boom prima casa

In forte crescita le richieste da parte dagli under 36 che, stimolati dagli interventi a sostegno varati nei mesi scorsi dal Governo, complessivamente arrivano a incidere sul totale per il 29,5%, contro una quota del 27,1% dello stesso periodo del 2020.

Pubblicato il 17/09/2021
Donna che firma un contratto su un tavolo con delle chiavi e un modellino di una casa
Boom di mutui per la prima casa

Dopo un primo semestre dell’anno che si era caratterizzato per una robusta crescita delle richieste di mutui e surroghe (20,6% rispetto allo stesso periodo del 2020), a luglio e agosto le istruttorie registrate sul sistema di informazioni creditizie gestito da Crif hanno fatto segnare una brusca battuta d’arresto, rispettivamente del -21,4% e del -27,1% (i volumi si sono riportati sui livelli del 2019).

Una dinamica che è stata parzialmente attenuata dalla vivacità degli under 36 che, stimolati dalle agevolazioni statali, oltre che da tassi prossimi ai minimi storici e un costo delle abitazioni ancora appetibile, sono arrivati a rappresentare quasi il 30% delle richieste totali, risultando tra altro l’unico segmento in crescita rispetto al 2020. 

Al netto dell’andamento degli ultimi due mesi, che scontano il confronto con un corrispondente periodo fortemente condizionato dalla prima ondata pandemica, “nel complesso il numero di richieste di mutui e surroghe risulta sostanzialmente allineato ai volumi del 2019”, commenta Simone Capecchi, executive director di Crif, che sottolinea come, rispetto al recente passato, la domanda sia prevalentemente sostenuta dai nuovi mutui d’acquisto, a conferma della centralità della casa nei progetti di investimento degli italiani, mentre le surroghe continuano a ridurre il proprio peso a causa della progressiva contrazione della platea di mutuatari per i quali la rottamazione del vecchio finanziamento risulta ancora conveniente. Una tendenza che trova riscontro anche dai dati trimestrali dell’Ovvervatorio realizzato da MutuiOnline.

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Meno surroghe, più “prime case”

L’Osservatorio di MutuiOnline ha registrato un boom di richieste per l’acquisto prima casa, rilevando 3 domande su 5 con questa finalità, mentre continua il netto calo delle richieste di surroghe, arrivate al 30,2% del totale rispetto al 39,2% del trimestre precedente, i livelli più bassi da due anni a questa parte.

Rispetto al primo trimestre 2021, si rileva anche un aumento delle richieste di mutuo seconda casa (dal 5,9% al 7% del totale). Nei dati relativi alle erogazioni, l’Osservatorio MutuiOnline conferma il trend di crescita netta dei mutui acquisto prima casa (da 39,4% del primo trimestre 2021 a 46,3% del totale nel trimestre appena chiuso), anche se ancora non evidenzia il calo drastico sulle surroghe, che continuano a essere la finalità più erogata, 47,7% del mix (in calo rispetto al 55,2% del trimestre precedente), per effetto di uno sfasamento temporale tra la domanda ormai risalente a mesi precedenti rispetto all’effettiva erogazione delle banche.

Crescono gli under 36

Osservando la distribuzione delle istruttorie di mutuo in base all’età del richiedente, l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif evidenzia come in questa prima parte dell’anno sia stata ancora una volta la fascia compresa tra i 35 e i 44 anni a risultare maggioritaria, con poco meno di un terzo del totale.

Va però rimarcata la costante crescita delle richieste presentate dagli under 36 che, stimolati dagli interventi a sostegno varati nei mesi scorsi dal Governo, complessivamente arrivano a incidere sul totale per il 29,5%, contro una quota del 27,1% dello stesso periodo del 2020. Nel complesso la fascia di età al di sotto dei 36 anni risulta l’unica ad aver fatto registrare volumi di richieste in crescita nei primi 8 mesi dell’anno in corso, risultando pertanto fondamentale per la tenuta dell’intero comparto.

Effetto agevolazioni

Indubbiamente le agevolazioni varate per sostenere il comparto hanno stimolato la crescita delle richieste di mutuo presentate non solo dai giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni, la cui incidenza è passata dal 25% al 26,9% del totale, ma è da rimarcare anche il balzo degli under 25, saliti al 2,6% rispetto al 2,1% di un anno fa, a conferma dell’interesse anche di questo segmento di popolazione verso un progetto casa rilanciato dalle nuove esigenze abitative emerse durante la pandemia.

I tassi di interesse sono ancora prossimi ai minimi storici, i prezzi al metro quadro degli immobili sono appetibili e le prospettive di ripresa dell’economia si stanno consolidando. “Il combinato congiunto di questi fattori di per sé spiega perché i giovani stanno guardando all’investimento immobiliare con ritrovata fiducia”, aggiunge Capecchi. Alla luce di questo, i mutui per gli under 36 potrebbero diventare un importante driver per il rilancio del settore nel suo complesso, con una dinamica che si prevede possa proseguire anche nel corso dei prossimi trimestri, malgrado l’incognita rappresentata dal possibile rialzo del costo del denaro.

A cura di: Gabriele Petrucciani

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