Il mercato immobiliare di Italia e Spagna corre sullo stesso binario: i prezzi vanno all’insù in entrambe le piazze, seppur non in un modo uniforme. Ma quello che conforta è il trend di fondo: la ripresa appare consolidata in quanto, in entrambi i Paesi, è in atto da alcuni semestri. Sembra quindi che, sia quello iberico sia quello nostrano, si siano messi alle spalle il peggio. Entrambi i mercati, infatti, provengono da un lungo periodo segnato da pesanti arretramenti: dal 2007 a oggi il mercato immobiliare spagnolo e quello italiano hanno infatti visto una perdita di valore rispettivamente del 32,27% e del 38,6%. È quanto rivela il più recente Osservatorio Immobiliare elaborato dall’Ufficio Studi Tecnocasa Spagna in collaborazione con l’Università Pompeu Fabra.
Dall’analisi emerge che Barcellona e Madrid, dopo aver registrato un’importante crescita dei prezzi nel semestre precedente, ora sembrano rallentare. La ricerca evidenzia che le due città non sono più in testa alla classifica degli aumenti più marcati, a dimostrazione che il mercato spagnolo è oggi a due velocità. In tutte e due le città, infatti, la corsa dei prezzi sta perdendo forza lasciando il passo alla stabilità: Madrid chiude il periodo con un aumento dei prezzi dell’8,5% (contro il +16,62% consolidato nell’intero 2018) e un prezzo medio di 2.720 euro al metro quadrato, Barcellona con un incremento dei valori dell’1,4% e un prezzo medio di 3.190 euro/mq. Mediamente in Spagna i prezzi degli immobili nei primi sei mesi dell’anno sono aumentati dello 0,75%.
Un altro elemento che evidenzia l’assestamento dell’immobiliare spagnolo è il dato sulle compravendite fatte per investimento. La percentuale di coloro che acquistano una casa con l’obiettivo di metterla a reddito è in calo per il secondo anno consecutivo: nel primo semestre è indicata al 26,9% contro il 27,8% registrato nell’intero 2018. A questo proposito la città di Barcellona, dove la componente investitori è sempre stata importante, nello stesso periodo mostra volumi pari al 23,8%, inferiori addirittura a quelli di Madrid (30,2%). Tra gennaio e giugno le variazioni di prezzo più ampie sono state registrate a Malaga (+16,09%) e a Valencia (+13,63%). Buone comunque le compravendite (circa 600mila) a livello nazionale, in linea con quelle del 2018.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano, nel periodo considerato la ripresa dei valori è stata meno marcata e, tra le due città più vivaci – e quindi di riferimento -, Milano e Roma, solo il capoluogo lombardo finora sembra avere dato segnali rialzisti più marcati. E in prospettiva è sempre Milano quella che presenta le migliori potenzialità, soprattutto in un’ottica ‘olimpica’ (i giochi invernali in agenda per il 2026). A differenza della Spagna, in Italia la componente di acquisti a uso investimento negli ultimi due anni si è mantenuta abbastanza stabile e, nell’ultima rilevazione di Tecnocasa, si è attestata intorno a 23,4%. Punte più alte si registrano comunque a Milano (27,4%), mentre a Roma la percentuale è più bassa, pari al 17,5%.
Sia il mercato immobiliare spagnolo sia quello italiano, infine, presentano dati sui tempi di vendita non molto distanti: a Barcellona per finalizzare una compravendita occorrono 70 giorni, a Madrid 85, a Milano 87 e a Roma quasi quattro mesi (87 giorni). I mercati dei due Paesi presentano dunque i presupposti per valutare seriamente l’acquisto di una casa: tassi di interesse bassi, un’offerta ampia e valutazioni ancora contenute. Chi sta pensando all'acquisto di una casa e vuole cominciare a informarsi su come finanziare il proprio progetto, può consultare la sezione mutui di Segugio.it.
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