Mercato affitti: in vista ridimensionamento dei canoni

L’accelerazione registrata dai canoni degli affitti nel corso del 2019 è destinata a fermarsi e, addirittura, in alcune aree anche a rientrare. È quanto prevedono gli esperti dell’Ufficio studi del gruppo Tecnocasa, sostenendo che potrebbe essere questa una delle conseguenze più tangibili e immediate sul mercato immobiliare della pandemia da coronavirus. L’emergenza sanitaria, in particolare, ha azzerato la domanda del fronte turistico e questo potrebbe rimettere ‘in circolazione’ nuova offerta che all’origine era destinata al segmento B&B e affini. Nel 2019 l’indice degli affitti residenziali si è portato ai massimi dall’inizio 2011.
Prezzi ancora sprint nel secondo semestre 2019
Descrivendo lo scenario pre-coronavirus, gli esperti segnalano che nel secondo semestre del 2019 i canoni di locazione nelle grandi città sono cresciuti del 2,9% per i monolocali e del 3,1% per bilocali e trilocali. Le realtà più dinamiche sono state Bologna (rispettivamente +5,4%, +7,4% e +7,4%) e Milano (+8,5%, +7,8% e +7,7%). Dietro questa perfomance, spiegano, c’è soprattutto la riduzione dell’offerta dovuta sia alla crescita del fenomeno degli affitti turistici sia alla volontà di diversi proprietari di vendere l’immobile approfittando della ripresa del mercato.
Aumentano esigenze affittuari
Non di meno, secondo l’analisi di Tecnocasa, a determinare il rialzo dei valori ha contribuito “anche il fatto che i potenziali locatari sono sempre più esigenti nella ricerca dell’immobile e si evidenzia una maggiore facilità di affitto per le soluzioni di ‘qualità’, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. I proprietari – a questo proposito - stanno recependo queste istanze e la qualità dell’offerta abitativa in locazione è in miglioramento”, mentre è sempre alta l’attenzione ai costi condominiali.
Recuperati i livelli pre-crisi 2009
Nel frattempo gli affitti si sono quasi riportati ai livelli pre-crisi (2009), mentre il mercato della casa rispecchia i cambiamenti in atto nella società: sempre più persone (soprattutto giovani) scelgono volutamente la locazione per essere più liberi di cambiare e, in molti casi, perché non possono accedere al credito. Infatti, è elevata la percentuale di chi opta per la locazione come scelta abitativa (64,7%). In questo caso, chi vuole dare seguito al sogno di comprare una casa può consultare Segugio.it, che confronta i migliori mutui sul mercato e mette a disposizione strumenti per calcolare in modo autonomo la rata.
È di moda il canone concordato, ma non a Milano
Tornando allo studio di Tecnocasa, durante lo scorso anno è continuata l’ascesa del contratto a canone concordato, che oggi rappresenta una quota del 30%. La percentuale più elevata è stata registrata a Genova (79,4%), ma è anche interessante il 61,4% rilevato a Roma, dove questa tipologia contrattuale è in aumento. Nel capoluogo lombardo invece spicca la percentuale più alta di chi ricorre al canone libero (77,3%). I tempi di locazione sono stati di 45 giorni, anche se Milano, Firenze e Verona sono le città in cui per affittare un immobile sono occorsi 10 giorni in meno rispetto alla media. A Bari i tempi più lunghi, 64 giorni.
Le previsioni: calmieramento prezzi e case di qualità
Sul mercato degli affitti il Covid-19 potrebbe provocare diversi effetti. “Uno è il calmieramento dei canoni, soprattutto se la crisi economica dovesse intaccare in modo importante i redditi delle persone che chiederebbero una revisione al ribasso. Inoltre, essendo stato colpito in particolare il segmento turistico, chi aveva comprato per mettere a reddito con affitti brevi potrebbe – secondo Tecnocasa - decidere di immettere questi immobili sul segmento residenziale, con il conseguente aumento di offerta”, in particolare in quelle aree in cui il mercato era saturo. Altra tendenza che si potrebbe verificare, secondo gli esperti, “è un aumento di domanda di abitazioni luminose e con spazi esterni, caratteristiche che la pandemia ha fatto apprezzare maggiormente”.