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Direttiva UE sulle case green e mutui green: cosa cambia?

L’UE è al lavoro sulla Direttiva sulle case green, che punta alla riqualificazione energetica di milioni di edifici. Già adesso, per finanziare i lavori, si può ricorrere ai mutui green, finanziamenti concessi a condizioni agevolate che stanno riscuotendo un notevole successo.

Pubblicato il 01/03/2023
riqualifica energetica degli edifici
Cosa prevede la direttiva UE sulle case green

Nei primi giorni di febbraio la Commissione Europea ha dato il proprio voto favorevole alla Direttiva sulle case green, una nuova norma che ha come obiettivo quello di promuovere l’efficientamento energetico degli edifici.

In particolare, la normativa prevede la costruzione di edifici a zero emissioni a partire dal 2030 e l’obbligo di portare gli edifici residenziali nei Paesi dell’UE almeno in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033. L’obiettivo finale è quello di ridurre fortemente i consumi e le emissioni di gas serra provenienti dal settore residenziale.

L’approvazione di questa direttiva avrà un forte impatto sul mercato italiano: attualmente sono poco meno di 10 milioni gli edifici che dovrebbero essere riqualificati, circa il 78% del totale.

Già con il Superbonus l’Italia aveva incentivato i lavori di efficientamento energetico degli edifici, favorendo l’installazione di nuovi infissi, la sostituzione delle vecchie caldaie e la creazione di un cappotto termico che isolasse l’edificio. Ora che la cessione dei crediti e lo sconto in fattura sono stati bloccati, gli italiani che vogliono rendere la propria casa più efficiente possono ricorrere ai mutui green.

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Cosa sono i mutui green

I mutui green sono mutui concessi a condizioni agevolate a chi desidera costruire o acquistare un’abitazione che rientra nelle classi di efficienza energetica A o B oppure vuole riqualificare un vecchio edificio, migliorandone l’efficienza energetica di almeno il 30%.

I mutui green sono uno strumento diffuso a livello europeo a partire dal 2018. L’erogazione di questi finanziamenti prevede tassi di interesse inferiori di 10 punti base e condizioni più favorevoli rispetto ai mutui standard.

Spesso questo tipo di mutuo viene concesso per importi superiori rispetto a quelli medi e la banca può farsi carico del costo delle assicurazioni obbligatorie. Per le banche si tratta infatti di un investimento a basso rischio, perché viene fatto su un immobile destinato ad accrescere il suo valore nel tempo.

Come è cambiato il mercato dei mutui green nell’ultimo anno

Nonostante l’aumento dei tassi di interesse, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio mutui di MutuiOnline.it, tra gennaio 2021 e gennaio 2022 la crescita dei mutui green concessi dalle banche italiane è stata del 324%.

Dal confronto tra i mutui tradizionali e quelli green si nota come i secondi hanno mediamente un importo più alto – circa 170.000 euro contro 130.000 euro – e sono concessi a tassi di interesse più bassi, sia quando sono erogati a tasso fisso sia quando sono concessi a tasso variabile.

A cambiare è anche l’età di chi richiede il mutuo: oltre il 60% delle richieste è stato presentato da persone con meno di 36 anni, mentre per i mutui tradizionali la percentuale si ferma poco sotto il 35%.

Il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla BCE ha comportato un aumento delle rate per chi aveva acceso un mutuo green di circa il 25%. Secondo le rilevazioni fatte dall’Osservatorio mutui di MutuiOnline.it per un finanziamento di 140.000 euro si è passati da un tasso fisso dell’1,2% a uno del 3,6%. Non è andata meglio a chi aveva scelto un tasso variabile, passato dal valore medio dello 0,47% a uno del 2,93%.

Quale sarà l’impatto della Direttiva UE sui mutui green?

L’approvazione della Direttiva sulle case green può costituire un forte incentivo alla richiesta di un finanziamento bancario per sostenere i costi legati ai lavori di riqualificazione degli edifici.

La domanda di mutui green continua a crescere e per le banche diventa fondamentale ottimizzare le procedure che permettono l’erogazione di questo importante strumento. Riuscendo a verificare l’effettivo miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici ristrutturati, le banche possono svolgere un ruolo chiave nella riqualificazione degli edifici e nel raggiungimento degli obiettivi europei.

A cura di: Luana Galanti

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