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Boom di surroghe: mutuatari sfruttano l’occasione dopo la Bce

Pubblicato il 16/10/2019

Aggiornato il 20/12/2019

Boom di surroghe: mutuatari sfruttano l’occasione dopo la Bce

La decisione della Bce di allentare le redini del costo del denaro, presa lo scorso 12 settembre, ha avuto immediate e ampie ripercussioni sul mercato dei mutui. Nel consiglio dello scorso mese, la Banca centrale europea non solo ha tagliato i tassi sui depositi di 10 pb (a -0,50%), ma ha anche riaperto il programma di degli acquisti di titoli (da novembre), per 20 miliardi di euro al mese, “finché sarà necessario”. Quest’ultimo lascia presupporre che la politica super-accomodante dell’Eurozona continuerà ancora per molto tempo, dando modo all’economia e all’inflazione (principale obiettivo della Bce) di riprendersi. Gli investitori, secondo il più recente Osservatorio Mutui di MutuiOnline.it, hanno avviato rapidamente tutte quelle operazioni per risparmiare la gestione di un finanziamento ipotecario: ovvero, ricorrere alle surroghe o alle sostituzioni di un prestito già in essere. Le statistiche trimestrali mostrano che le richieste di surroghe o sostituzioni a luglio-settembre hanno registrato un vero e proprio boom: con un balzo al 68,1% del totale dal 38,3% del secondo trimestre e dal 33,7% dei primi tre mesi 2019. Si tratta anche del nuovo massimo dal 2015 per questa voce di spesa per finalità, il precedente picco (62,5%) all’inizio di cinque anni fa.

 

La prima casa resta al centro delle erogazioni

L’ondata di interesse per ‘cambiare’ i termini di un prestito esistente ha fatto passare in secondo piano tutte le altre richieste di mutui per finalità. In particolare quelle che hanno risentito maggiormente di questo sommovimento sono state per l’acquisto della prima casa, la cui quota relativa nel terzo trimestre si è praticamente dimezzata, al 26,1% dal 51,6% del secondo trimestre. Vale la pena segnalare che questo capitolo di spesa si trova oggi al livello più basso degli ultimi cinque anni, senza considerare che appena nel primo trimestre di quest’anno questa voce aveva toccato il massimo degli ultimi cinque anni con il 55,4% delle richieste complessive. Ma anche tutte le altre richieste di mutui per finalità hanno ripiegato sensibilmente dal loro andamento: da quelle per il consolidamento (allo 0,6% dall’1,2% del secondo trimestre) a quelle per la ristrutturazione o costruzione (all’1,6% dal 3,2%), a quelle per l’acquisto della seconda casa (al 3,6% dal 5,7%). Il grafico delle erogazioni ci restituisce però un’altra fotografia: la scena continua a essere infatti dominata dai finanziamenti effettivi fatti dalle banche per l’acquisto della prima casa (59,3% nel terzo trimestre dal 60,4%) e solo un lieve aumento di quelli impegnati per sostituzioni o surroghe (al 32% dal 31,1%). Movimenti di poco conto per gli altri capitoli di spesa. 

 

Gli investitori attratti soprattutto dal tasso fisso

Il nuovo ‘colpo’ di generosità deciso dalla Bce non poteva non ripercuotersi anche sul panorama dei tassi: la prospettiva che i tassi rimarranno bassi a lungo ha spinto gli investitori ad affollare ulteriormente la schiera di chi vuole un mutuo a tasso fisso, la cui quota relativa è salita nel terzo trimestre al 92,1% dall’83% del trimestre precedente. Di conseguenza si è più che dimezzata la quota di chi vuole un tasso variabile (al 7,2% dal 15%). Per quanto riguarda la durata dei mutui, si è allargato ulteriormente il domino dei ventennali, sino a toccare il massimo degli ultimi cinque anni (al 35,7% del totale dal 30,7% del periodo aprile-giugno), mentre c’è anche da segnalare la forte contrazione dei mutui con durata di 30-40 anni, la cui quota è passata al 21,7% dal 25,6% dei tre mesi precedenti. Un movimento, questo, che potrebbe segnalare una diversa percezione degli investitori delle loro capacità nel restituire il mutuo grazie a un costo del credito più agevolato.

 

Con accelerazione record l’importo chiesto tocca nuovo massimo

Questa fiducia la si ritrova anche nei movimenti registrasti dall’importo medio dei mutui richiesto, salito nel terzo trimestre di quest’anno al nuovo massimo assoluto di 143.153, con un balzo inusuale (del 9,2% rispetto al trimestre precedente) per un mercato che solitamente ha movimenti alquanto circoscritti (+0,69% tra il primo e il secondo trimestre), sia in un senso sia nell’altro. Anche i mutui effettivamente erogati ha mostrato una performance inusuale e di tutto rispetto nel terzo trimestre: +2,67% a 131.030 euro (nuovo picco negli ultimi cinque anni). Nella tabella del Ltv (loan-to-value) spicca solo una forte riduzione (al 29,7% del totale dal 38,8% del secondo trimestre) per quanto riguarda le richieste di mutuo nella fascia alta dell’81-90%.

 

Quadro tassi sempre conveniente

I tassi intanto continuano a flirtare poco sopra i minimi: il tasso fisso (media a 20 e 30 anni, rilevazioni mensili) a settembre è stato indicato all’1,27%, in lieve risalita dall’1,17% di agosto, quello variabile è stato segnalato allo 0,86% (0,87% nel mese precedente). L’Euribor rimane ‘saldamente’ in territorio negativo (-0,45% quello a un mese e -0,42% il tre mesi), così come restano ai minimi livelli gli indici Eurirs (-0,14% a dieci anni, 0,22% a 20 anni e 0,26% a 30 anni). Un quadro tassi che favorisce l’accesso al credito, così come le attuali quotazioni che si registrano sul mercato immobiliare spingono a sognare l’acquisto di un’abitazione. Chi ci sta pensando di accendere un mutuo può farsi un’idea e valutare l’offerta più conveniente consultando la sezione dedicata ai migliori mutui su Segugio.it, dove può comparare le proposte delle banche, disegnare un finanziamento in base alle proprie necessità e anche sottoscriverlo.

A cura di: Fernando Mancini

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