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Adesso ci vuole meno tempo per vendere casa

Pubblicato il 27/04/2019

Aggiornato il 29/04/2019

Adesso ci vuole meno tempo per vendere casa

Le performance positive del mercato immobiliare hanno portato a un ridimensionamento dei tempi di vendita delle case, calati sensibilmente negli ultimi anni. Il dato arriva da un’indagine dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, secondo cui per vendere un’abitazione nei centri urbani delle grandi città a gennaio del 2019 sono serviti in media 129 giorni, contro i 136 registrati nel 2018, i 145 del 2017 e ancora i 181 del 2014.

Restringendo il campo agli ultimi 12 mesi, si nota il trend al ribasso anche nell’hinterland delle metropoli, in cui si è passato dai 168 giorni dello scorso anno agli attuali 163.

I dati dei singoli capoluoghi dicono che le transazioni con i tempi più lunghi si sono concluse a Bari (173 giorni) e Genova (156 giorni), mentre sono bastati solo 94 giorni per un alloggio situato a Bologna e 100 giorni per un immobile di Milano.

Merito del mercato e del calo dei prezzi

Per lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha stimato circa 580 mila compravendite, con un aumento del 6,7% sul 2017 e di circa 160 mila scambi sul 2014. Si è comprato di più anche per i prezzi particolarmente convenienti, che però nel 2018 sono scesi in modo più contenuto rispetto ai periodi precedenti. Secondo il CRIF RES, la riduzione complessiva dei valori è stata dell’1,4% rispetto al 2017, mentre nelle sole città metropolitane l’Osservatorio Immobiliare di Nomisma ha misurato -0,9%.

Più facile accedere a un mutuo

Le tempistiche di vendita si sono ridotte grazie anche alla maggiore propensione delle banche ad erogare il credito. I numeri del 2018 rilevati dalla Banca d’Italia dicono che gli intermediari hanno concesso il 10% in più di finanziamenti nel terzo trimestre e il 7,6% in più nel secondo trimestre.

Per quanto riguarda i dati di quest’anno, l’Osservatorio MutuiOnline.it parla di un netto rialzo nel periodo gennaio-marzo per i finanziamenti prima casa, con le richieste al 55,4% (erano il 49,2% nel periodo ottobre-dicembre) e le erogazioni al 49,3% (erano il 44,4%).

Prestiti per la casa ancora convenienti

La Banca Centrale Europea ha reso noto lo scorso 7 marzo che i tassi di interesse sui mutui si manterranno fermi almeno fino alla fine del 2019. Un leggero rialzo si è avuto solo a inizio anno con Bankitalia che ha registrato una media del 2,31% contro il 2,26% rilevato a dicembre e il 2,24% di ottobre. Il rincaro dipenderebbe dal numero maggiore di sottoscrizioni per i prestiti a tasso fisso, notoriamente i più costosi, e dal ritocco verso l’alto degli spread da parte di qualche istituto di credito.

Comparare per individuare il finanziamento più conveniente

Ricordiamo che risparmiare sui mutui è sempre possibile grazie a Segugio.it. Il portale analizza le proposte di oltre 40 istituti di credito partner e mette a disposizione degli utenti le soluzioni di prestito più vantaggiose in base alle diverse finalità.

Solo a titolo d’esempio, ipotizzando al 19 di aprile la richiesta di un 45enne di Savona (mutuo a tasso fisso di 20 anni per la somma di 140.000 euro, proposta di acquisto di una prima casa del valore di 250.000), si distingue la proposta di UBI Banca. Mutuo a Tasso Fisso ha una rata mensile di 672,35 euro al Tasso dell’1,45% (Taeg 1,65%) e applica spese di istruttoria e perizia rispettivamente di 600,00 e 275,00 euro. La Banca prevede la stipula obbligatoria di una polizza incendio del fabbricato mentre propone facoltativamente la polizza BluMutuo, che interviene con il rimborso del debito residuo in caso di decesso o invalidità totale permanente del mutuatario (a seguito di infortunio o malattia).

A cura di: Paola Campanelli

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