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Tassi ancora in discesa, ma vince il fisso

Pubblicato il 20/01/2019

Aggiornato il 28/01/2019

Tassi ancora in discesa, ma vince il fisso

L’anno si apre con ottimismo per chi negli scorsi mesi ha vissuto il cambio di scena del mercato dei mutui.

La fine del programma di Quantitative easing e la situazione politica incerta sono stati terreno fertile per un passaggio più volte annunciato, seppure la causa non è stata propriamente quella che ci si aspettava.

Dall’Europa non solo la Banca centrale ha annunciato stabilità dei tassi ancora per un po’, ma gli indicatori dei tassi di interesse dei mutui, Euribor ed Eurirs, continuano a segnare valori negativi.

A darcene certezza ci sono le rilevazioni fresche di nuovo anno dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, che per l’Eurirs a 20 anni registra a dicembre l’1,40%, contro l’1,45% di novembre e l’1,51% di ottobre, mentre l’Euribor a 1 mese è ancora immobile sul valore -0,37%.

La promessa di una cautela sui tassi annunciata su piazza europea è stata dunque mantenuta, e quello che sta accadendo ai prezzi dei nostri mutui è per lo più conseguenza della reazione delle banche a un clima non proprio sereno.

Vediamo allora la fotografia del mercato sui due versanti, quello della domanda e quello delle erogazioni da parte delle banche.

Surroghe e acquisti prima casa: il gap tra domanda e concessioni

Proprio così, perché se il quarto trimestre dell’anno appena chiuso ha fatto rilevare solo il 40,7% di surroghe domandate contro il 49,2% di mutui con finalità acquisto prima casa, (le percentuali nel terzo trimestre erano rispettivamente il 48,2% e il 41,7%), dal lato delle erogazioni le surroghe e sostituzioni di mutui passano dal 46,6% del terzo trimestre al 51,2% del quarto, mentre gli acquisti prima casa si riducono dal 45,5% al 41,7: segno che le banche hanno ancora un buon numero di operazioni di surroga da smaltire.

Erogazioni quasi tutte a tasso fisso

È una vera e propria corsa ad accaparrarsi un mutuo a tasso fisso, perché l’incertezza sul futuro e il periodo appena passato di gloria lascia temere che prima o poi si dovrà tornare se non altro a una condizione di normalità dei tassi. Così, nell’ultima parte del 2018 le richieste di mutui a tasso fisso sono state l’84,3% sul totale del campione (erano l’83,6% il trimestre precedente), mentre ben l’89,2% dei mutui concessi dagli istituti di credito sono stati a tasso fisso (erano l’87,4% il trimestre prima). Un vero e proprio plebiscito in nome della sicurezza e del rischio a zero, che è anche una buona assicurazione per le banche che si garantiscono la fedeltà di clienti per un lungo termine.

Importi ancora da record

Con una media di 131.545 euro, il quarto trimestre del 2018 ha segnato il record delle somme domandate, guadagnando sul trimestre precedente circa 2.500 euro. E fanno ancora meglio le erogazioni, con 3.000 euro circa guadagnate e un importo medio rilevato di 127.367 euro, anche in questo caso la cifra più alta dello storico dell’Osservatorio.

Passando alle classi di importo, a dominare la domanda è l’intervallo 50.000-100.000 euro, con il 35,4%, seguito dall’ammontare ricompreso tra i 100.000 e i 150.000 euro, che comunque riguarda il 31,4% delle richieste. Stessa proporzione per le concessioni, che vedono in testa sempre l’importo 50.000-100.000 euro con il 36,2% e la classe 100.000-150.000 euro con il 34,3% sul totale del campione.

Cresce anche il loan-to-value, il rapporto tra credito concesso e valore dell’immobile, che vede prevalere ancora l’intervallo 70-80% con il 37,1% delle richieste e il 26,9% delle erogazioni.

Le caratteristiche di chi richiede e di chi riceve un mutuo

Sul versante della domanda prevale un soggetto tipo del nord Italia (42,2%), di età tra i 36 e i 45 anni (43,0%), con un lavoro a tempo indeterminato (82,4%) e uno stipendio tra i 1.500 e i 2.000 euro (36,3%).

Spostandoci sulle concessioni, vediamo ancora prevalere il Nord ma con una percentuale più alta (48,8%), un’età compresa tra i 36 e i 45 anni (45,9%) e un impiego stabile e a tempo indeterminato (86,0%), con un reddito che oscilla tra i 1.500 e i 2.00 euro nella percentuale del 38,9%.

La scelta migliore? Solo comparando le offerte

Non possiamo tralasciare che alle condizioni positive di partenza dei mutui, è necessario aggiungere quelle vantaggiose della banca alla quale si richiede il mutuo. Trovare il mutuo migliore da soli e senza alcun mezzo è praticamente impossibile: per farlo, è necessario affidarsi a un comparatore esperto come Segugio.it, che è in grado di offrire per ogni differente profilo la soluzione in assoluto più conveniente.

E per un assaggio dei prodotti migliori, basta consultare la sezione mutuo migliore del giorno, aggiornata quotidianamente con le occasioni più convenienti che le banche propongono sul mercato.

A cura di: Paola Campanelli

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