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Mutui: non finirà l’era dei tassi bassi

Pubblicato il 10/05/2017
Mutui: non finirà l’era dei tassi bassi

Chi si appresta a scegliere un mutuo e crede di poter prevedere per i prossimi anni il comportamento dei tassi di interesse, rischia di sbagliare investimento. Un assaggio dell’imprevedibilità dei tassi lo abbiamo avuto all’inizio di questo anno, quando ormai tutti davano per certo l’aumento in seguito delle prime avvisaglie di crescita dell’inflazione. Ma l’Eurirs, che aveva iniziato già alla fine dello scorso anno la sua lenta risalita, dall’1,44% del 13 marzo è sceso lentamente all’1,33% del 28 aprile.

A confermare che i tassi di interesse rimarranno bassi ancora a lungo è dunque la Bce, la Banca Centrale Europea, che nonostante le dichiarazioni di una ripresa solida, spiega come a cambiare siano stati i parametri di riferimento.

Un tempo infatti l’andamento dei tassi seguiva quello della crescita economica, oggi non è più così perché a contrastare il rialzo dell’inflazione ci sono due variabili contemporanee: la globalizzazione e la tecnologia. La prima, alimentando la competitività, spinge verso il basso i salari, mentre l’inflazione, quella vera, per crescere ha bisogno proprio dell’aumento dei salari. L’altra, con il perfezionamento dei metodi di estrazione del petrolio, implica una più efficiente e quindi meno costosa produzione di energia, che abbassando i prezzi contribuisce a una forte spinta deflazionistica.

E se fino a qualche settimana fa Mario Draghi dava una deadline alla riduzione dei tassi con la chiusura del Quantitative Easing, adesso la Bce parla di tassi bassi - senza escludere una riduzione – anche nel periodo successivo. Non sembra dunque il fisso sia ancora destinato a perdere il suo appeal, anche in un momento in cui il tasso variabile continua a segnare i suoi livelli minimi.

Grandi cambiamenti, salvo assistere in futuro a episodi geopolitici di grande rilievo, non si attendono e la teoria della Bce è destinata a valere ancora a lungo e a segnare un nuovo mondo finanziario dove strumenti come i BoT e i BTp non torneranno mai a rendere come un tempo e, soprattutto, la teoria del passaggio al fisso per preservarsi dagli aumenti futuri del variabile rischia di rilevarsi realmente una scelta antieconomica.

Premesso che la scelta del migliore mutuo va fatta sulla base di valutazioni sempre strettamente personali, ricordiamo che Segugio.it mette a disposizione degli utenti del sito delle comode Guide utilissime a capire tutte le variabili che partecipano alla definizione della rata del finanziamento. Oltre a questo, è possibile con poche mosse trovare la soluzione di mutuo migliore sul mercato in ogni momento. Se simuliamo la richiesta in data 3 maggio di un impiegato di 35 anni residente a Milano per un importo di 135.000 euro, valore immobile 180.000 euro, durata mutuo 25 anni, la soluzione migliore prospettata è quella di Deutsche Bank. Mutuo Pratico a Tasso Variabile offre una rata di 506,34 euro al Tan dello 0,96% e Taeg 1,05%. Le spese iniziali sono quelle per l’istruttoria di 700 euro e di perizia per 390 euro e insieme al mutuo, la promozione prevede la polizza casa obbligatoria gratuita. Il mutuo finanzia, in caso di acquisto, massimo l' 80% del minor valore dell'immobile tra valore attribuito da perizia e valore indicato nel compromesso.
In caso di ristrutturazione, massimo pari il 40% del valore dell'immobile attribuito da perizia nel limite del 100% delle spese di ristrutturazione.

Convenienza molto simile per Mutuo Facile del Banco di Sardegna, che con una rata di 511,72 euro ha un Tan dell’1,05% e un Taeg dell’1,21%. Le spese previste sono di istruttoria per 700 euro e perizia per 254 euro. Il mutuo finanzia l’acquisto della prima casa e della seconda casa, la ristrutturazione, la sostituzione e la richiesta di liquidità fino a massimo l'80% del minore tra il prezzo di acquisto e il valore commerciale dell’immobile risultante da perizia.

A cura di: Paola Campanelli

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