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Bonus mobili: un 2016 ancora più ricco

Pubblicato il 14/12/2015
Bonus mobili: un 2016 ancora più ricco

La Legge di Stabilità 2016 apre le porte a una novità interessante. Dopo le positive ed apprezzate conferme delle detrazioni del 65% e del 50% per gli interventi di riqualificazione energetica e di ristrutturazione anche per il prossimo anno, recentemente è stato sciolto l’ultimo nodo ancora in sospeso. Facciamo riferimento al bonus mobili che non solo è stato confermato, ma addirittura incrementato.

E’ stato recentemente approvato dalla Commissione Bilancio del Senato l’emendamento che prevede l’aumento della base imponibile su cui applicare la detrazione Irpef del 50%.
Si passa dunque dai dieci mila euro di quest’anno, a sedicimila. Con alcune premesse da fare.

Vediamo innanzitutto chi ha diritto a chiedere il beneficio fiscale e come viene calcolato.
Come già accaduto quest’anno, possono richiedere l’agevolazione i contribuenti che, rispettando il tetto massimo di spesa, acquistano mobili o elettrodomestici nuovi per un’abitazione oggetto nell’anno a lavori di ristrutturazione o legati al risparmio energetico

Grazie ad un emendamento alla Legge di Stabilità, è stata introdotta un’estensione del bonus mobili anche alle giovani coppie, sposate o conviventi more uxorio da almeno tre anni, che acquistano una casa da adibire ad abitazione principale. Il requisito da rispettare è che almeno uno dei due abbia un’età inferiore a 35 anni.

Quindi l’emendamento ha introdotto la possibilità di fruire dell’agevolazione indipendentemente dalla ristrutturazione della casa, mentre è stata scartata definitivamente una delle ipotesi iniziali che prevedeva l’utilizzo del bonus mobili anche da parte delle giovani coppie in affitto.

Vi sono alcune differenze nelle soglie di spesa per le due tipologie di beneficiari.

Per i proprietari che effettuano una ristrutturazione, il bonus fiscale del 50% viene ripartito su dieci tranches annuali, per una spesa massima di diecimila euro. Per le giovani coppie il tetto massimo è innalzato a sedicimila euro.

Le spese da portare a detrazione devono essere documentate. I pagamenti possono essere effettuati esclusivamente utilizzando strumenti tracciabili (bancomat, carta di credito o bonifico) e conservando a supporto scontrini, fatture o ricevute. Non sono ritenuti validi come strumenti di pagamento contanti ed assegni.

Nel caso dei bonifici, occorre far riferimento nella causale del versamento, all’acquisto dei mobili, indicando il codice fiscale dell’acquirente e quello del negoziante che vende i prodotti (per quest’ultimo, può essere indicata anche la partita iva).

Tra i beni acquistabili fruendo delle detrazioni troviamo:

- Mobili nuovi: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli e sedie, comodini, divani e poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.

- Grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica A + (frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, condizionatori e forni) con classe energetica A.

L’acquisto agevolato è valido anche per gli elettrodomestici privi di etichetta, purché non siano tra quelli per cui è già previsto l’obbligo. Ricordiamo che sono detraibili anche le spese legate al trasporto e al montaggio dei beni acquistati.

Restano tuttavia ancora alcuni nodi da sciogliere, legati ad esempio alla documentazione da presentare per dimostrare la convivenza more uxorio. Da chiarire anche l’arco temporale entro cui stipulare il rogito. Inoltre occorre definire se l’abitazione e gli arredi possano essere acquistati da uno solo dei componenti del nucleo familiare. Dubbi che presumibilmente troveranno a breve risposta, con la pubblicazione del testo definitivo.

Chiaramente l’aumento del plafond per le agevolazioni comporterà un mancato gettito Irpef da compensare. Questo delta verrà coperto dal Fondo per Interventi Strutturali di Politica Economica. 

Si tratta di un fondo costituito nel 2005 presso il Ministero dell’Economia che include un ammontare di 2,2 miliardi di entrate derivate dalla sanatoria edilizia. Per la copertura necessaria del raddoppio del bonus vi sarà un rifinanziamento del Fondo, per 300 milioni l’anno a partire dal 2016.

A cura di: Alessia De Falco

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