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Mutui integrativi: quando serve un’aggiunta alla rata

Pubblicato il 21/01/2015
Mutui integrativi: quando serve un’aggiunta alla rata

Forse non tutti sanno che … Quando un mutuo solo non basta, arriva in soccorso il mutuo integrativo. Si tratta di una particolare tipologia di prodotto rivolta a chi ha già attivato un finanziamento e si trova nella condizione di dover richiedere liquidità aggiuntiva

In pratica si tratta di un nuovo mutuo che può essere richiesto o all’istituto con cui si ha già il primo finanziamento o in alternativa ad altra banca. Va evidenziato che, per l’erogazione di un mutuo integrativo, esiste un limite di finanziabilità. Questo vincolo è calcolato sulla differenza tra il valore immobiliare dell’abitazione acquistata e l’ipoteca già iscritta su di essa. La differenza tra i due valori rappresenta l’importo finanziabile ad integrazione.

Va precisato che le banche adottano criteri di valutazione piuttosto severi in tal senso e, a tutela del capitale finanziato, spesso concedono importo integrativi molto ridotti o comunque inferiori al massimo possibile. Questa politica è giustificata dal fatto che, essendo l’immobile già gravato da una prima iscrizione ipotecaria, come obbligatoriamente previsto all’accensione di un mutuo prima casa, la seconda ipoteca a garanzia ha un valore più basso per gli istituti di credito.

Volendo fare un esempio, partiamo dal fatto che il mutuo integrativo non può superare la percentuale di ipoteca rimasta sull’immobile. Quindi, se ad esempio per il primo mutuo l’ipoteca corrispondeva al 50% del valore della casa, il nuovo importo richiedibile ammonterà al massimo a quella cifra. Quindi, se il primo finanziamento era di 100.000 euro su un’immobile valutato 200.000 euro, si potrà richiedere un mutuo integrativo per altri 100.000 euro circa.

Esistono peraltro sostanziali differenze di natura fiscale tra il mutuo integrativo e il mutuo prima casa: nel secondo caso è possibile detrarre gli interessi passivi, cosa non prevista nel primo caso. Un dettaglio non irrilevante dal punto di vista economico. Per procedere alla richiesta di mutuo ad integrazione serve la documentazione relativa al primo mutuo, comprensiva di dati anagrafici, reddituali ed immobiliari. In alternativa al mutuo integrativo si può scegliere di trasferire il mutuo presso altro istituto, sfruttando l’opzione della portabilità e le numerose offerte al momento disponibili nel panorama surroghe. Per una panoramica completa sulle offerte delel principali banche, visita la sezione dedicata ai mutui surroga su segugio.it.

A cura di: Alessia De Falco

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