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Mercato immobiliare: prezzi attrattivi per i rustici

Pubblicato il 19/11/2014
Mercato immobiliare: prezzi attrattivi per i rustici

Che il mercato degli immobili stia vivendo un momento critico, è ormai cosa nota. Ma è altrettanto risaputo che i prezzi delle case continuano a scendere, diventando molto più convenienti per chi ha la possibilità di acquistare.

Non fa eccezione, secondo un’analisi del Gruppo Tecnocasa, una tipologia molto popolare negli anni d’oro delle compravendite: i rustici di campagna, che hanno registrato nei tempi più recenti un calo della domanda e, conseguentemente, prezzi più accessibili. Questa tipologia di immobile ha molto appeal sia tra gli acquirenti stranieri che tra quelli italiani, che la scelgono come prima o seconda casa: il 42,5% decide di abitarci tutto l’anno, la parte restante per i week-end e i periodi estivi di vacanza. Tra le località più ambite, per aggiudicarsi una dimora così fuori dal comune, l’Umbria, la Valpolicella in Veneto, la zona d’Oltrepò Pavese in Lombardia, l’area della Langhe in Piemonte, la Puglia

Proprio in quest’ultima, nel 2014, si sono registrate quotazioni stabili con un budget medio di 150 mila euro a Locorotondo - per un quadrilocale - e oltre 200 mila euro per soluzioni più prestigiose. La prima scelta per acquistare un rustico rimane Cisternino, seguita da Alberobello e Martina Franca per la ricerca dei tipici trulli, richiesti già ristrutturati o con pochi lavori da effettuare: quest’ultimi vengono preferiti nelle zone limitrofe ai paesi – ma non isolate – dove c’è più possibilità di trovare appezzamenti di terreno di oltre 2000 metri quadrati, che possono regalare maggiore privacy nei periodi turistici. A tale scopo, molti investitori ricercano strutture con 5000 o 10000 metri quadri di terreno per avviare attività di bed&breakfast. Nella zona del Barese piace soprattutto Polignano a Mare: anche qui si cercano rustici per avviare un’attività. I prezzi variano dai 130 mila euro per le case in pietra da ristrutturare ai 700 mila per le masserie: quest’ultime hanno metrature abbondanti e per le più signorili il prezzo può superare il milione di euro.

Il Veneto invece è una delle zone più colpite dai ribassi della domanda. La ragione è il prezzo: in località Pescantina, alle pendici della Valpolicella, l’acquisto di un casale o di una cascina con annesso un appezzamento di terreno di circa 10 mila metri quadri può arrivare a costare anche un milione di euro. Se da ristrutturare, il range varia dai 300 agli 800 euro al metro quadrato. Attualmente ad acquistare sono persone amanti della quiete di campagna. 

Al contrario, in Piemonte si registra un buon compromesso tra domanda e offerta: molte le aree da prendere in considerazione. A Novi Ligure ci sono richieste da parte di milanesi e genovesi che si trasferiscono per motivi lavorativi: le soluzioni più ricercate sono di circa 120 metri quadri e un budget di 180 mila euro. Nella limitrofa zona collinare l’offerta è bassa e i prezzi ne risentono, con richieste che possono arrivare a 600 mila euro. Molto più estesa l’area del tortonese, più ambita per la presenza di casali signorili e per la vicinanza dell’autostrada che permette comunicazioni più veloci: l’offerta è pressoché nulla e le poche trattative possono superare i 700 mila euro. Più abbordabile la zona del Gavi: un rustico in buone condizioni di circa 160 metri quadri si aggira attorno ai 450 mila euro, circa 200 mila se da ristrutturare; in località Merella si possono acquistare cascine signorili per 400-500 mila euro, mentre a Barbelotta – un’area più pianeggiante dove si dovrebbero costruire i binari dell’alta velocità – i prezzi sono più bassi: tra i 90 e i 200 mila euro a seconda delle condizioni. Più elevata la richiesta nella zona delle Langhe dove sia i residenti (che cercano una prima casa) sia i turisti italiani e stranieri sono attratti da questa località dichiarata patrimonio dell’Unesco. Soprattutto sulle colline l’offerta non è molto elevata e vista la presenza di terreni per la coltura della vite – siamo nella terra del barolo – i prezzi possono variare fino a un massimo di 600 mila euro.

In Lombardia sono richieste le abitazioni più piccole per acquirenti che ricercano una seconda casa. Nell’Oltrepò Pavese e a Broni i prezzi variano da un minimo di 30-40 mila euro per le soluzioni da ristrutturare ai circa 95 mila per gli immobili in buone condizioni; scarsa la presenza di bed&breakfast e di imprenditori agricoli. Quest’ultimi prediligono la zona di Giussano e Cellatica,  alla ricerca di cascine di grandi dimensioni per far nascere agriturismi, cantine vinicole o caseifici; sempre in questa area, le famiglie – per lo più bresciane e milanesi - cercano abitazioni in media di 200 metri quadri con terreno annesso che possono toccare, già ristrutturate, prezzi di 2500 euro. Nell’area di Franciacorta, invece, le vendite di rustici vanno a rilento con pochi turisti che acquistano (Svedesi e Olandesi); nella maggior parte dei casi gli acquirenti sono pensionati intenzionati ad abitarci e a produrre vino.

In ultimo, ma non per importanza, abbiamo le campagne dell’Umbria: c’è un forte interesse per questa terra soprattutto per coloro che vogliono impiantare una  struttura ricettiva. Tra quelli che acquistano ci sono in particolare gli emigranti che tornano da Francia e Inghilterra e che prediligono zone collinari e costruzioni in pietra. I prezzi sono di circa 1500 euro al metro quadro se da ristrutturare.

Sono molteplici le soluzioni di finanziamento disponibili sul mercato. Su Segugio.it, nella sezione dedicata ai mutui casa, è possibile avere una panoramica delle proposte delle principali banche italiane.

Deutsche Bank ad esempio offre un mutuo con la possibilità di passare al tasso fisso al costo di un variabile tra i migliori del mercato. È il Mutuo Pratico a Tasso Misto rivedibile ogni 2 anni, con un tasso rivoluzionario a e spread a partire dal 2,10%. L’offerta è limitata, e valida fino al 31/12/2014.

O il mutuo con lo spread che decresce di UBI Banca, che con il suo Variabile Sempre Light propone uno spread del 2,25% per importo finanziato fino al 60%, spread che passa al 2,50% nel caso di importo richiesto oltre il 60%. La caratteristica principale di questo prodotto è lo spread decrescente: ogni cinque anni, a partire dall’inizio del quinto anno, si abbassa di 5 basis points.

A cura di: Paola Campanelli

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