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Perchè l'atto di mutuo si formalizza davanti ad un notaio?

L'atto di mutuo deve essere sottoscritto in forma di atto pubblico e dunque alla presenza di un notaio. È il notaio infatti che assicura la certezza in ordine al contenuto del contratto, garantendo la veridicità e la legalità dell'atto stipulato per suo tramite.

notaio appone timbro su atto
L'atto di mutuo si formalizza davanti a un notaio

L'atto di concessione di un mutuo deve essere stipulato nella forma di atto pubblico, cioè davanti ad un notaio. Questa formalità è richiesta dalla legge, sia per poter iscrivere l'ipoteca sull'immobile, sia per attribuire all'atto pubblico il requisito di "titolo esecutivo". L’atto di mutuo è un “titolo esecutivo” nel senso che se il debitore non adempie ai suoi obblighi non è necessaria una sentenza di condanna: per l’esecuzione del contratto basta semplicemente l’atto.

È l’articolo 2699 del Codice Civile a stabilire che un atto pubblico debba essere redatto da un notaio o da un pubblico ufficiale affinché gli attribuisca pubblica fede nel luogo in cui il documento è stato redatto.

Chi paga il notaio per il compromesso?

Prima di acquistare casa è sempre bene effettuare verifiche e ottenere quante più informazioni possibili sull’immobile scelto. A occuparsi di tali controlli, sia di natura catastale che ipotecaria, è il notaio che redige l’atto di compravendita. Un acquirente può poi anche beneficiare di alcuni strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per avere dati e notizie sull’appartamento che intende comprare. Attraverso l’ispezione ipotecaria si individua, ad esempio, il proprietario dell’appartamento e si può controllare l’eventuale presenza di ipoteche.

Prima di giungere alla compravendita, con cui si trasferisce il diritto di proprietà sull’immobile, si stipula nella maggior parte dei casi un contratto preliminare, ossia un accordo tra venditore e compratore. Il preliminare di compravendita, noto anche come compromesso, vincola le parti, rispettivamente a vendere e ad acquistare l’immobile per un certo prezzo entro il termine stabilito e alle condizioni pattuite.

Il preliminare va redatto in forma scritta (scrittura privata, atto pubblico o scrittura privata autenticata) e va registrato entro 20 giorni dalla sottoscrizione. Se il preliminare viene stipulato con atto notarile, tocca al notaio provvedere alla sua registrazione entro 30 giorni.

Per evitare problemi, come l’eventuale vendita dello stesso immobile ad altra persona o l’iscrizione di un’ipoteca sull’appartamento, la legge offre lo strumento della trascrizione del preliminare nei registri immobiliari. Con il preliminare, infatti, non viene stabilito il trasferimento della proprietà, ma viene solo sancito un obbligo tra venditore e acquirente. Tutelarsi, dunque, attraverso la trascrizione del preliminare è sempre bene. Per procedere in questa direzione occorre che l’atto venga stipulato con l’intervento di un notaio. Il pagamento del notaio spetta all’acquirente.

Che controlli deve fare il notaio?

Il notaio assume un ruolo fondamentale quando si decide di comprare casa. Tocca, infatti, a questo professionista verificare l’identità delle parti e accertare l’assenza di ipoteche o pignoramenti sull’immobile scelto. Il notaio esamina anche i possibili benefici fiscali per l’acquirente, come ad esempio le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa, e suggerisce così ai clienti la strada da seguire.

Il notaio è tenuto poi a controllare che la prestazione energetica dell’immobile sia certificata secondo quanto previsto dalla normativa. Al contratto di vendita va allegato, infatti, l’attestato di prestazione energetica, noto come APE. Il proprietario di casa è tenuto a consegnare una copia dell’attestato sia al notaio che al compratore. Se inadempiente, il proprietario dell’immobile va incontro a una sanzione anche salata. Al notaio spetta pure verificare che vengano rispettate tutte le norme di in materia di antiriciclaggio e che pagamenti e provvigioni corrisposti ad agenzie immobiliari siano tracciabili.

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Quando si fa un atto di mutuo?

Tutti i controlli del notaio si concludono con il rogito notarile, ossia con l’atto che sancisce il passaggio di proprietà dell’immobile da un soggetto all’altro. Uno step successivo, dunque, al preliminare in quanto rende concreta la vendita dell’appartamento. Il rogito si combina nella maggior parte dei casi con un atto di mutuo richiesto da chi intende acquistare casa. 

L’atto di mutuo è regolamentato dall’articolo 1813 del Codice Civile secondo cui “il mutuo è il contratto col quale una parte consegna all'altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l'altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.

All’interno di questo documento vengono indicate:

  • le generalità del mutuatario;
  • l’importo, la durata e il tasso di interesse del mutuo;
  • l’immobile su sui viene iscritta l’ipoteca e gli estremi dell’istituto di credito.

Come abbiamo già evidenziato prima, l’atto di mutuo deve essere sottoscritto in forma di atto pubblico e dunque alla presenza di un notaio che legga il contratto alle parti.

Cosa fa il notaio dopo il rogito?

Il compito del notaio non si esaurisce con il rogito. Il suo lavoro non termina con la firma dell’atto. Un atto immobiliare deve essere, infatti, registrato, trascritto, volturato e soggetto al pagamento dei tributi. E tocca proprio al notaio registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate e provvedere al pagamento delle imposte per conto del cliente. Il notaio si occupa anche di depositare l’atto nei Registri pubblici, consultabili da tutti, e della voltura catastale con cui l’immobile viene intestato in catasto a nome dell’acquirente. Oggi tutti questi adempimenti vengono effettuati dal notaio mediante il Modello Unico Informatico (MUI).

Nel Modello Unico Informatico ci possono essere: le richieste di registrazione, le note di trascrizione e iscrizione, le domande di annotazione e le domande di voltura catastale. Il notaio procede al pagamento dei tributi con autoliquidazione.

Quali spese notarili sono detraibili?

Buone notizie per i contribuenti: le spese del notaio per gli atti di mutuo stipulati per l’acquisto della prima casa possono essere scaricate. Parliamo sia dell’onorario del notaio per la stipula del mutuo che dei costi affrontati dal professionista per conto del cliente, come l’iscrizione dell’ipoteca.

La detrazione è pari al 19% e viene conteggiata su una spesa massima di 4.000 euro. Tale cifra non vale solo per le spese notarili, ma fa riferimento a tutte le spese necessarie all’accensione del mutuo (perizia, oneri fiscali, spese di istruttoria, eccetera). Le spese notarili vanno indicate nel modello 730 e più precisamente al rigo E7 del quadro E, Sezione I.

Ultimo aggiornamento ottobre 2021

A cura di: Tiziana Casciaro

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