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Euribor negativo: cosa succede allo spread?

Acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate, l'Euribor è il tasso di interesse interbancario di riferimento per il calcolo di alcune operazioni di finanziamento, tra cui i mutui a tasso di interesse variabile. Se l'Euribor scende sotto lo zero, come si calcolano i tassi di interesse del mutuo?

spread euribor oggi
Cosa succede se l'Euribor è negativo?

A decidere il valore dell'Euribor è il calcolo della media delle quotazioni rilevate da un campione rappresentativo di banche, tramite lo European Money Markets Institute (precedentemente Federazione Bancaria Europea) nel mercato monetario dell'euro.

Viene calcolato quotidianamente e non ne esiste soltanto uno perché si definisce un tasso Euribor per ogni scadenza dei depositi interbancari negoziati sul mercato (Euribor a 1 settimana, a 1 mese, a 3 mesi, a 6 mesi e a 12 mesi).

Politica monetaria BCE e Euribor

Innanzitutto è bene sapere che esiste una relazione intrinseca tra il tasso di interesse e il livello di denaro che c’è in circolazione. Nel caso in cui la domanda di denaro è maggiore rispetto all’offerta, allora il tasso di interesse aumenta; viceversa quando l’offerta di denaro supera la domanda, esso diminuisce. Questa premessa è importante per capire perché l’Euribor ha subito un importante calo negli ultimi tempi, fino addirittura a scendere sotto lo zero.

Altro elemento significativo è sapere chi è che decide i tassi di interesse. La risposta è la banca centrale del Paese o dell’area. Per farla breve, la banca centrale ha il compito di stabilire quanto denaro lasciare in circolazione in funzione del raggiungimento di dati obiettivi, quali crescita economica e stabilità finanziaria.

In effetti sono state le politiche monetarie europee a incidere sulla diminuzione del tasso di interesse negli ultimi anni. In particolare parliamo del piano della BCE Quantitative Easing, e cioè di alleggerimento quantitativo o anche facilitazione quantitativa, destinato a incentivare l’acquisto di titoli di stato e di altri titoli da parte delle banche con l’obiettivo di immettere nuovo denaro nell’economia europea, incentivare i prestiti bancari verso le imprese e far crescere l’inflazione.

Come già specificato poc’anzi, l’incremento della liquidità riduce in maniera significativa i tassi di interesse, ecco quindi spiegato il perché negli ultimi anni l’Euribor ha assunto valori negativi, comportando significative conseguenze anche nel mercato dei mutui, dove ricordiamo essere il tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile.

Come funziona un mutuo a tasso variabile?

Nello specifico chi stipula un mutuo a tasso variabile rimborserà alla banca un tasso Euribor + spread e cioè il tasso variabile sommato a una parte fissa e invariata per tutta la durata del mutuo, il cui valore è deciso dalla banca. Lo spread altro non è che l’effettivo guadagno che l’istituto di credito ricava concedendo il finanziamento.

Con un valore Euribor negativo e uguale al valore dello spread, la banca rischia che il tasso finito su cui calcolare la rata sia pari a zero o ancora, con un Euribor al di sotto dello spread, la banca si troverebbe costretta a rimborsare gli interessi negativi al mutuatario.

L’Euribor negativo, quindi, ha colto di sorpresa anche gli istituti bancari, ma ha avuto conseguenze soltanto su mutui non più giovani la cui quota di interesse era già stata in tutto o in gran parte restituita alla banca. I mutui a tasso variabile più recenti, infatti, prevedono la cosiddetta clausola floor, ovvero una soglia sotto la quale il tasso del mutuo non può scendere.

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Cos'è la clausola floor? È legittima?

Secondo le direttive della Banca d’Italia, quando la clausola floor non figura nel contratto di mutuo, la banca creditrice ha l’obbligo di procedere al calcolo degli interessi sottraendo l’Euribor negativo allo spread. Se così non fosse, il mutuatario avrebbe il diritto di richiedere il rimborso di quanto versato in eccedenza, inviando una raccomandata alla banca o rivolgendosi all’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) nell’eventualità in cui il creditore non rispondesse al reclamo o non rimborsasse la somma dovuta entro 30 giorni.

Ecco spiegato il perché sono diverse le banche che optano per l’inserimento del tasso floor o per una clausola di non negatività dell’Euribor. Ciò fa sì che, anche in caso di Euribor sotto lo zero, questo verrà conteggiato come nullo.

È evidente che tali clausole generano un evidente squilibrio tra il cliente e la banca. Quest’ultima infatti, prevedendo il tasso floor, si assicura una redditività certa anche quando il tasso di interesse variabile andrebbe a favore del mutuatario. Ecco perché é più volte intervenuta la giurisprudenza per definire le condizioni necessarie affinché la clausola possa definirsi o meno legittima. Essa è lecita solo quando è presente nel contratto di mutuo ed è stata adeguatamente segnalata al mutuatario durante la stipula dello stesso. In poche parole, in assenza di trasparenza da parte della banca, potrebbe aversi una violazione di legge e la conseguente nullità del contratto di mutuo.

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Ultimo aggiornamento settembre 2022

A cura della Redazione

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