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Conviene più il tasso fisso o quello variabile?

Con un mutuo a tasso fisso, il mutuatario sa con esattezza quanti interessi vengono applicati sulle rate e quanto il finanziamento peserà sul bilancio personale o familiare. Nel caso di mutuo a tasso variabile gli interessi sono legati all'andamento del tasso Euribor.

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La scelta tra tasso fisso e variabile

Quando si fa richiesta di mutuo, una delle prime scelte da fare riguarda il tasso di interesse. La decisione va presa sia alla luce delle offerte proposte dalle banche e dagli operatori finanziari sia in base alle esigenze del richiedente. Non è un passo da compiere con leggerezza; la valutazione va effettuata con attenzione e tenendo conto di una serie di importanti aspetti, quali: il reddito percepito, l’importo del mutuo, la durata del rimborso e così via.

Ecco allora che ci si ritrova dinanzi a un bivio: tasso fisso o variabile? Se si opta per la prima opzione, il mutuatario sa con esattezza quanti interessi verranno applicati sulle rate; nel secondo caso, invece, gli interessi sono legati all’andamento del tasso Euribor.

Che cos'è il tasso fisso?

Con il tasso fisso l’ammontare degli interessi viene stabilito dall’inizio e non cambia per tutta la durata del mutuo. Il tasso fisso è adatto a tutti coloro che temono che i tassi di mercato possano aumentare. Chi sceglie questa formula vuole conoscere, sin dalla firma del contratto, l’importo di ogni singola rata e dell’ammontare totale del debito da rimborsare.

Nessuna sorpresa nel corso del tempo e soprattutto maggiore serenità nel pianificare futuro e bilancio familiare. Sono questi sicuramente i punti di forza di un mutuo a tasso fisso. Dall’altro lato lo svantaggio è quello di non poter beneficiare di possibili riduzioni dei tassi di mercato. Un mutuo a tasso fisso ha inoltre un costo superiore rispetto a uno con tasso variabile. Il parametro di riferimento per il tasso fisso è l’Eurirs (o Irs).

Solitamente quando si sceglie un mutuo a tasso fisso, si opta per un rimborso a rate costanti. L’importo da rimborsare viene ripartito in rate tutte uguali fino alla restituzione del debito. Con il piano di ammortamento alla francese le rate presentano una quota capitale crescente e una quota interessi decrescente. Se, invece, si opta per rate decrescenti, ossia per un piano di ammortamento all’italiana, la quota capitale della rata sarà costante e la quota interessi scenderà nel tempo. Entrambe le quote vengono stabilite nel contratto.

Come funziona un mutuo a tasso variabile?

Il mutuo a tasso variabile si rivolge a chi punta ad avere un tasso sempre in linea con l’andamento di mercato. L’indice di riferimento è l’Euribor. Gli interessi cambiano nel tempo e possono aumentare o diminuire a seconda delle fluttuazioni dei mercati finanziari. Ciò influenza le rate e dunque il loro ammontare.

A parità di durata, però, i tassi variabili, a differenza di quelli fissi, possono aumentare con il passare del tempo, arrivando così a far lievitare, anche di tanto in alcuni casi, l’importo delle rate. Il rischio maggiore di chi opta per un mutuo a tasso variabile è proprio l’aumento dell’ammontare delle rate.

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Quanti tipi di tassi esistono?

Oltre a quello fisso e variabile, che sono tra i più richiesti quando si sottoscrive un mutuo, ci sono anche altre tipologie di tassi di interesse. Si parla di mutuo a tasso misto, ad esempio, quando il tasso passa da fisso a variabile o viceversa a scadenze prestabilite. Il passaggio da un tasso all’altro può avvenire in base alle condizioni presenti nel contratto. Chi sceglie il tasso misto beneficia dei vantaggi di entrambi i tassi, fisso e variabile, così come ne subisce gli svantaggi.

Il tasso agevolato è quello concesso da alcuni enti pubblici che tendono una mano ai clienti, contribuendo al pagamento degli interessi del mutuo. I mutui a tasso bilanciato sono, invece, caratterizzati da due parti: una a tasso fisso e l’altra a tasso variabile, nella stessa rata. Questa formula viene scelta da chi intende optare per una soluzione a metà strada tra i due tassi.

Che tipo di mutuo conviene fare oggi?

La scelta del tipo di tasso non è da fare a cuor leggero. Ciascun richiedente deve esaminare vantaggi e svantaggi del tipo di tasso, prendendo in considerazione la propria situazione economica e le condizioni del mercato. Ci si può anche affidare ai comparatori online, come Segugio.it che offre guide e suggerisce quotidianamente agli utenti i migliori mutui del giorno.

Uno dei parametri da prendere in considerazione al momento della scelta di un mutuo è quello del Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG), ossia la sintesi del costo del mutuo. Questa voce include, infatti, sia il tasso di interesse che le voci di spesa.

Va sempre valutata la differenza tra un mutuo a tasso fisso e un mutuo a tasso variabile, che può essere in vari casi non particolarmente ampia. La scelta tra un tasso e l’altro dipende, inoltre, da una serie di altri elementi, come la capacità di reddito di chi richiede il mutuo e le possibili prospettive per il futuro. La situazione cambia, infatti, se la richiesta di mutuo viene fatta da un giovane professionista che punta a incrementare le sue entrate o da un pensionato, le cui entrate sono e resteranno stabili. Altri aspetti da valutare riguardano l’importo richiesto e la durata del mutuo.

Conviene, allora, più il tasso fisso o un tasso variabile? La risposta non può essere secca. Chi non vuole correre rischi e dormire sonni tranquilli, opti per un mutuo a tasso fisso, anche se va a pagare qualcosina in più nella fase iniziale; chi invece vuole approfittare dei tassi bassi e non teme le oscillazioni dei mercati, viri su un mutuo a tasso variabile.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

A cura di: Tiziana Casciaro

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