Aste immobiliari, la Lombardia guida la classifica

Chi opta per il mercato delle aste immobiliari, punta sicuramente a comprare un appartamento ad un prezzo più basso rispetto a quello di mercato. Nel nostro Paese tale settore risulta molto attivo: secondo quanto emerge dal "Report Aste" a cura di Astasy Srl, le aste immobiliari in Italia nel 2019 sono state 204.632.
Registrato un calo del 16,5% rispetto al 2018. "Tuttavia, - afferma Luca Olivieri, Amministratore Delegato di RES Credit Management - solamente scomponendo i dati aggregati, e contestualizzando tali dati con i trend del mercato dei crediti dubbi, si possono identificare alcune dinamiche che avranno un impatto significativo nei prossimi anni per il sistema bancario, per gli investitori istituzionali, per le società di recupero crediti e per i debitori stessi. Appare infatti evidente come il coinvolgimento di soggetti specializzati nella pubblicizzazione delle aste e, parallelamente, nella gestione stragiudiziale del credito, possa apportare benefici a tutti i soggetti coinvolti".
Nord e Sud: cosa cambia
Dai dati raccolti da Astasy emerge che la distribuzione geografica delle aste immobiliari non è uguale sul territorio nazionale. Lo studio rivela una maggior concentrazione di esecuzioni giudiziarie nelle regioni del Nord Italia (46%). A piazzarsi in seconda posizioni sono le regioni del Centro (24%), seguite dal Sud (18%) e dalle Isole (12%).
Sono cinque le regioni italiane in cui il mercato delle aste immobiliari è particolarmente attivo e dove si effettuano più della metà delle esecuzioni. Al primo posto c’è la Lombardia con il 18,7%, poi la Sicilia (9,4%), l’Emilia Romagna (8,7%), la Toscana (7%) e il Lazio (7%).
Aste immobiliari e tipologie di immobili
Dallo studio emerge che quasi il 70% dei lotti in asta è di tipo residenziale; il 10% è rappresentato da immobili industriali e commerciali; il 5% da negozi, uffici, laboratori e magazzini. L’11%, invece, è rappresentato da terreni, sia agricoli che edificabili, mentre il rimanente 4% è formato da strutture ricettive e a destinazione specifica, come ad esempio cinema e teatri.
Un altro elemento importante che emerge dalla nota congiunta di RES Credit Management, società facente capo al Gruppo Frascino, e del Gruppo Tecnocasa, è relativo al prezzo di base delle aste. Il 90% dei lotti in asta ha un valore di base asta inferiore a 250.000 euro; l’8% dei lotti ha valore di base asta inferiore a 1.000.000 euro, mentre solo il 2% è formato da beni il cui valore di base in asta è maggiore di 1.000.000 euro.
Le previsioni
“In questo contesto, - prosegue Olivieri - è importante ricordare come nel periodo 2017-2019 si sia assistito da un lato ad un importante piano di risanamento del sistema bancario italiano (Eur 190bn di transazioni aventi come oggetto crediti di difficile esigibilità – incluso GACS), dall’altro ad un significativo aumento di importanza delle società di recupero crediti nel meccanismo del recupero giudiziale dei crediti ipotecari dovendo esse dare impulso ai business plans di investitori istituzionali e cartolarizzazioni GACS. È quindi possibile immaginare che il numero delle procedure esecutive continui a rimanere elevato, anzi possa ricevere nuovo impulso dalle procedure che si assume siano state avviate negli scorsi due anni”.
“Sempre in ottica prospettica, - aggiunge Olivieri - tenendo a mente che la percentuale di successo delle aste immobiliari rimane sotto il 30%, assume maggiore importanza il ruolo di soggetti specializzati nella gestione delle garanzie immobiliari, come RES Credit Management. L’eterogeneità degli immobili in asta e la loro dispersione sul territorio nazionale pongono problemi operativi significativi alle società di gestione del credito tradizionale che sempre più cercano l’assistenza di soggetti specializzati con la capacità di operare in maniera ramificata su tutto il territorio nazionale e su ogni tipologia di immobile. L’ottimizzazione dei processi di massimizzazione delle garanzie reali non può infatti che passare attraverso un’accurata attività di pubblicizzazione (in conformità con la normativa vigente), svolta a livello capillare grazie a reti immobiliari estese come Tecnocasa, portata avanti in parallelo con un dialogo costruttivo con i debitori che vogliono trovare soluzioni stragiudiziali evitando, o interrompendo, l’iter giudiziale”.
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