Mora del creditore
La mora del creditore, conosciuta anche come mora accipiendi, si verifica nel momento in cui il creditore non accetta quanto previsto in origine o non rende possibile l’adempimento dell’obbligazione da parte del debitore.

La mora del creditore si verifica quando un creditore, senza motivo legittimo, non accetta quanto previsto dagli accordi o non rende possibile al debitore di saldare il dovuto. Tale mora di distingue dalla mora del debitore (detta anche mora debendi), che corrisponde, invece, a un ritardo ingiustificato nel pagamento da parte di chi è tenuto all’adempimento.
La mora del creditore può verificarsi, dunque, in due casi:
- Quando un creditore rifiuta una prestazione;
- Quando un creditore non compie tutte le attività necessarie che consentano al debitore di saldare il dovuto.
A livello giuridico, le due fattispecie di mora sono evidentemente differenti: se nella mora del debitore si arriva, infatti, a conseguenze di responsabilità dal punto di vista civilistico, nel caso di mora del creditore ciò non accade. Il debitore può, inoltre, essere obbligato a versare quanto dovuto mentre il creditore, in caso di mora, non sarà sottoposto a un obbligo, ma a un onere.
Le conseguenze della messa in mora del creditore produce due tipi di effetti:
- Risulta a carico del creditore l'impossibilità della prestazione sopravvenuta per causa non imputabile al creditore;
- Interessi o frutti della cosa percepiti dal debitore non sono più dovuti;
- Il creditore è tenuto a versare il risarcimento danni derivanti dalla mora o le eventuali spese di custodia della cosa dovuta.
Ultimo aggiornamento novembre 2021