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Cosa è il tasso d'ingresso?

Il tasso di ingresso è un tasso promozionale proposto all'inizio del piano di ammortamento di un mutuo o un prestito. Successivamente il finanziamento passa al tasso a regime. Quest'ultimo, che parte alla scadenza del tasso di ingresso, può essere sia fisso che variabile.

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Il tasso di ingresso è una promozione proposta dalle banche per i nuovi mutuatari

Banche e società finanziarie possono proporre interessi più convenienti nei primi mesi di mutuo in modo che il cliente possa compiere questo importante passo con più facilità. L’obiettivo è far sì che il finanziamento non incida pesantemente sul reddito e sul budget familiare nella fase iniziale in cui lo sforzo economico è più grande.

È in questi casi che si parla di “tasso di ingresso”, noto anche come "tasso promozionale". Successivamente alla scadenza del tasso di ingresso, l'ammortamento prosegue con il “tasso a regime”. Quest’ultimo, può essere sia fisso che variabile.

Tasso di ingresso e tasso a regime possono essere anche molto differenti tra loro in termini di percentuale. Ecco perché i consumatori sono tenuti a prestare attenzione e a verificare bene il tipo di agevolazione e la sua durata.

Solitamente le banche propongono, infatti, un tasso di ingresso molto vantaggioso per agevolare il maggior numero di clienti con un’offerta che, tuttavia, è valida solo per il periodo iniziale del piano di ammortamento. È chiaro, però, che per valutare la convenienza di un mutuo casa, ad esempio, il cliente sia tenuto a prendere in considerazione l’importo delle rate effettive e a conoscere dunque il tasso a regime. Quest’ultimo viene applicato al termine del periodo promozionale.

È proprio il tasso a regime a dare ai clienti un’idea reale della convenienza di un finanziamento, al di là dell'offerta di tasso iniziale. Per confrontare poi tutte le varie proposte delle banche presenti sul mercato è sempre bene prendere come termine di paragone il TAEG. Si tratta di uno strumento di confronto molto utile che consente di stilare una classifica in base alla convenienza dell'offerta.

Il Tasso Annuo Effettivo Globale esprime, infatti, il costo totale di un mutuo su base annua e viene indicato in percentuale sull’importo del finanziamento erogato. Secondo quanto stabilito da Banca d’Italia, il TAEG deve essere sempre presente nelle offerte e nei messaggi pubblicitari degli istituti di credito. Nel TAEG sono inclusi il TAN e le varie voci di spesa, come i costi di istruttoria per la pratica, la polizza assicurativa, le spese per la riscossione della rata e così via.

Per non cadere in errore ed evitare di farsi ‘incantare’ soltanto dal tasso d’ingresso, si può allora calcolare la rata del mutuo su Segugio.it. Con questo strumento di calcolo si può conoscere, in maniera rapida e sicura, l’importo della rata di un mutuo, tenendo conto di alcuni elementi, quali l’importo del finanziamento, la sua durata e il tasso a regime.

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Qual è la differenza tra tasso fisso e tasso variabile?

Il tasso di ingresso è finalizzato soprattutto a facilitare i consumatori ad avvicinarsi ai mutui, consentendo un risparmio di non poco conto sulla spesa iniziale. Il tasso di ingresso può, dunque, rappresentare un valido aiuto per risparmiare in una prima fase, ma allo stesso tempo bisogna conoscerne, oltre che i pro, anche i contro. È importante ricordarsi, infatti, che il tasso d'ingresso è un tasso promozionale iniziale e non l’effettivo tasso che si applicherà al mutuo successivamente. È il tasso a regime a permettere di capire se un prestito o un mutuo sono realmente convenienti.

Il tasso a regime cambia, naturalmente, a seconda della tipologia di mutuo scelto. Se si opta per un mutuo a tasso fisso, il tasso a regime verrà stabilito al momento della sottoscrizione del contratto e resterà uguale per tutta la durata del finanziamento. A virare su questi mutui sono coloro che vogliono mettersi al riparo da possibili rialzi dei tassi e che preferiscono conoscere con precisione l’ammontare di ogni singola rata e l’importo totale del debito da rimborsare. Il punto debole del mutuo a tasso fisso è rappresentato dal fatto che il mutuatario non potrà mai avvalersi delle riduzioni dei tassi per effetto delle oscillazioni dei mercati finanziari.

Il tasso a regime, invece, presenterà delle variazioni se il mutuo scelto sarà a tasso variabile. In questi casi il parametro di indicizzazione è l’Euribor, a cui viene poi sommato lo spread da parte della banca. Per i mutui a tasso fisso il parametro di indicizzazione è l’Eurirs, a cui – anche in questo caso – viene aggiunto lo spread applicato dall’istituto di credito.

I mutui a tasso variabile generano rate che possono variare nel tempo, complici le fluttuazioni dei mercati. Il ‘neo’ di questi finanziamenti è dato proprio dal possibile aumento delle rate che potrebbe, in alcuni casi, mettere in difficoltà il mutuatario. Solitamente chi sceglie questa tipologia di mutuo ha comunque la possibilità economica di affrontare possibili incrementi dell’importo delle rate.

Cosa sapere prima di scegliere un mutuo?

Oltre ad approfittare di un tasso di ingresso conveniente, prima di scegliere un mutuo, è sempre bene confrontare le varie proposte presenti sul mercato con molta attenzione. Gli elementi da prendere in considerazione sono tanti e di grande rilevanza. Parliamo, ad esempio, di TAEG, spread, voci di spesa e piano di ammortamento. Da esaminare in ugual modo i tempi per l’erogazione del mutuo, che solitamente oscillano tra i 30 e i 60 giorni.

Ultimo aggiornamento novembre 2021

A cura di: Tiziana Casciaro

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